Le persone migranti stabilitesi in Europa sono esposte al rischio di contrarre il virus HIV indipendentemente dal loro Paese di origine e dal sesso: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Eurosurveillance ad agosto 2021 con il titolo “Post-migration acquisition of HIV: Estimates from four European countries, 2007 to 2016”. I dati del decennio 2007-2016 sulle infezioni da HIV tra 23.595 persone migranti arrivate in UK, Svezia, Belgio e Italia indicano che circa il 40% (9400) abbia contratto l’infezione post-migrazione: il 91% tra chi era arrivato oltre dieci anni prima della diagnosi e il 30% tra chi era arrivato tra 1 e 5 anni prima della diagnosi.
Lo studio trova continuità con quanto illustrato dalla Dr.ssa Sighinolfi Laura, infettivologa AOU Ferrara e Presidente Commissione Regionale AIDS Emilia-Romagna, nel suo intervento "Immigrazione e HIV" durante il seminario regionale "Evoluzione dei modelli di gestione dell'infezione da HIV" del 30 maggio 2019