«L’Mpox non costituisce più un’emergenza di salute pubblica di interesse internazionale»: a darne l’annuncio è stato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, lo scorso mercoledì 10 maggio 2023, in apertura della quinta riunione del Comitato di Emergenza del Regolamento Sanitario Internazionale sull’epidemia di Mpox.
Nel corso del suo intervento, Ghebreyesus ha notificato il costante e significativo calo dei contagi su scala globale rispetto al precedente periodo di riferimento, rimarcando che non sono intervenuti cambiamenti nella gravità come nella manifestazione clinica della malattia.
Nel riconoscere i progressi compiuti rispetto alla risposta globale all’epidemia, l’OMS ha altresì ribadito la necessità di non abbassare la guardia: «C’è un rischio particolare associato a coloro che vivono con infezioni da Hiv non trattate», ha aggiunto Ghebreyesus, esortando ciascun Paese a mantenere le proprie capacità di sorveglianza e di risposta: «Si raccomanda l’integrazione della prevenzione e della cura dell’Mpox nei programmi sanitari esistenti per consentire l’accesso continuo alle cure e una risposta rapida per affrontare future epidemie».
Come per il Covid-19, così per l’Mpox (originariamente noto come Monkey Pox, "Vaiolo delle scimmie") - che ha visto nel mondo oltre 87.000 casi e 140 morti da 111 paesi diversi - la fine dello stato emergenziale sul piano internazionale non rappresenta infatti una sparizione della minaccia per la salute umana.
Lo ha ricordato a gran voce Ghebreyesus, rimarcando in particolare la necessità di un’alta sorveglianza per la fascia di popolazione più a rischio (quella degli MSM, in cui si è registrata la maggioranza dei casi) scongiurando ogni stigma, che ostacolerebbe l’accesso alle cure («ma la temuta reazione contro le comunità colpite non si è gran parte materializzata. Per questo, siamo grati»).
In Italia si ritiene che i casi di Mpox, sotto costante monitoraggio e tendenti alla stabilizzazione, non debbano destare allarmismi. Sul sito del Ministero della Salute è possibile monitorare quelli confermati assieme agli incrementi (suddivisi per regione), mentre sul sito della World Health Organization viene tracciato pubblicamente l'andamento epidemiologico su scala globale.
Il vicepresidente del comitato di emergenza dell’OMS, il Professor Nicola Low, ha infine affermato che, a questo punto, è necessario passare dalle misure di emergenza alla gestione dei rischi a lungo termine per la salute pubblica di Mpox, simili ai programmi di sorveglianza nazionali che esistono per infezioni come l’Hiv.