Lo studio osservazionale "Anti-Tat immunity defines CD4+ T-cell dynamics in people living with HIV on long-term cART" pubblicato su The Lancet EBioMedicine, condotto in pazienti HIV+ in terapia antiretrovirale (cART) da vari anni , ha indicato il ruolo fondamentale della risposta immune contro la proteina Tat di HIV, nell’indurre un continuo recupero dei linfociti CD4+, e nel ridurre la viremia residua che cART non riesce ad azzerare.
Lo studio, condotto dal Centro Nazionale per la Ricerca su HIV/AIDS (CNAIDS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), conferma il razionale scientifico alla base degli studi già pubblicati dall’ISS sull’importanza di un vaccino anti-Tat per potenziare la ricostituzione del sistema immune che la cART da sola, benché molto efficace nel bloccare la replicazione virale, riesce a ottenere solo parzialmente anche dopo anni di terapia.
Allo studio hanno partecipato 10 Centri clinici italiani: Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, Istituto San Gallicano di Roma, Ospedale S. Maria Goretti di Latina, Ospedale S.M. Annunziata di Firenze, ASST Spedali Civili di Brescia e Università degli Studi di Brescia, Azienda Ospedaliera “Ospedale Policlinico Consorziale” di Bari, Azienda Ospedaliero Universitaria - Policlinico di Modena, Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano, Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor – H.S. Raffaele di Milano.
Autori studio:
Laura Sighinolfi, Cristina Mussini, Antonella Tripiciano, Orietta Picconi, Sonia Moretti, Cecilia Sgadari, Aurelio Cafaro, Vittorio Francavilla, Angela Arancio, Giovanni Paniccia, Massimo Campagna, Maria Rosaria Pavone-Cossut, Alessandra Latini, Vito S. Mercurio, Massimo Di Pietro, Francesco Castelli, Annalisa Saracino, Giovanni Di Perri, Barbara Ensoli
Leggi il comunicato stampa dell'ISS