Il nuovo studio pubblicato su "Frontiers in Immunology", intitolato “Continued decay of HIV proviral DNA upon vaccination with HIV-1 Tat of subjects on long-term ART: an 8-year follow-up study”, e condotto in otto centri clinici in Italia (Ospedale San Raffaele di Milano, Ospedale L. Sacco di Milano, Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedale Universitario di Ferrara, Policlinico di Modena, Ospedale S.M. Annunziata di Firenze, Istituto San Gallicano - Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma, Policlinico Universitario di Bari), presenta i dati del monitoraggio clinico a lungo termine di 92 volontari vaccinati.
Si tratta di risultati che aprono nuove prospettive per una cura ‘funzionale’ dell’HIV, in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali. Si profilano opportunità preziose per la gestione clinica a lungo termine, riducendo la tossicità associata ai farmaci, migliorando l'aderenza alla terapia e la qualità di vita, con l’obiettivo, in prospettiva, di giungere all’eradicazione del virus”, dice la direttrice del Centro nazionale Aids dell'Iss Barbara Ensoli.