(Bologna, 29.11.2012) - Scendono le nuove diagnosi di infezione da Hiv in Emilia-Romagna fra i cittadini residenti e sono in calo anche i nuovi casi di Aids. È quanto emerge dal rapporto regionale sullo stato dell'infezione in Emilia-Romagna, pubblicato ogni anno per il 1° dicembre in occasione della giornata mondiale di sensibilizzazione e di lotta contro l'Aids. Ma nonostante questi dati positivi che si spera possano essere confermati nei prossimi anni, sono oltre 350 le persone alle quali ogni anno viene diagnosticata la condizione di sieropositività. Circa la metà inoltre scopre di aver contratto l'infezione quando la malattia è in stato avanzato e significative sono le conseguenze per il sistema immunitario.
Il quadro generale dei dati conferma quindi come Hiv e Aids non possano essere sottovalutati e quanto siano importanti informazione ed attività di prevenzione, essendo la modalità di trasmissione sessuale di gran lunga quella prevalente. Su questo la Regione, con il servizio sanitario regionale, è impegnata da anni, garantendo il test Hiv gratuito e in anonimato e promuovendo interventi educativi sulla sessualità/affettività.
Quest'anno inoltre c'è una ulteriore novità. Il sistema sanitario regionale ha deciso infatti di estendere alle persone positive al virus Hiv la vaccinazione gratuita contro il papilloma virus. Con una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta regionale, la vaccinazione contro i virus Hpv (sierotipi 16 e 18) che possono provocare mutazioni cellulari capaci di portare al tumore del collo dell'utero nella donna e ad altri, più rari, tipi di tumore nel maschio, viene proposta gratuitamente alle persone considerate a rischio aumentato proprio in quanto Hiv positive.
Come sempre poi in occasione del 1° dicembre, in tutta l'Emilia-Romagna, si svolgono iniziative promosse dalle Aziende sanitarie, dalle associazioni di volontariato, dagli Enti locali. La Regione, a sostegno di queste iniziative, rilancia il messaggio della campagna di sensibilizzazione ("In una storia d'amore la tua storia ti accompagna sempre. Tieni fuori l'Aids", "Usa il preservativo. Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv"), un messaggio che ribadisce l'urgenza di sensibilizzare tutte e tutti sull'insufficiente percezione del rischio Aids diffusa nella maggioranza della popolazione, soprattutto tra i giovani.
Inoltre è in diffusione nelle sedi delle Aziende sanitarie, degli Enti locali e delle farmacie del territorio che aderiscono all'iniziativa, un pieghevole informativo, in formato card ("Aids. Rafforziamo le difese"), in 12 lingue (italiano, francese, portoghese, inglese, cinese, spagnolo, arabo, albanese, rumeno, russo, hindi e urdu) e un manifesto. In entrambi sono riportati i riferimenti dei servizi a disposizione dei cittadini per avere informazioni sulla malattia, sulle modalità di prevenzione, per effettuare il test Hiv gratuito, anche in anonimato:
- il telefono verde Aids 800 856080, gestito dall'Azienda Usl di Bologna per tutto il Servizio sanitario regionale (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12);
- il sito internet www.helpaids.it, gestito dalle Aziende sanitarie di Modena, per tutto il Servizio sanitario regionale, che offre anche consulenze in anonimato.
Per avere informazioni sul dettaglio delle iniziative organizzate dalle varie Aziende sanitarie occorre consultare il sito: www.helpaids.it
Nelle farmacie che aderiscono all'iniziativa in occasione del 1° dicembre, è prevista la distribuzione gratuita di profilattici.
Il rapporto su Hiv/Aids in Emilia-Romagna
Nel 2011 le nuove diagnosi di infezione da Hiv in Emilia-Romagna fra i cittadini residenti sono scese a 7,9 per 100 mila abitanti rispetto al valore di 8,9 che é il dato medio del periodo 2006-2011. In cifra assoluta si tratta di 349 casi contro i 386 del 2010. La diminuzione potrebbe risentire del ritardo di notifica. In ogni caso siamo di fronte ad una diminuzione che si spera possa essere confermata nei prossimi anni.
Il dato è contenuto nel rapporto regionale sullo stato dell'infezione da hiv in Emilia-Romagna, curato dal servizio di Sanità pubblica della Regione e reso pubblico alla vigilia dell'1 dicembre giornata mondiale di sensibilizzazione e di lotta all'aids.
Le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva sono: essere maschio (72,3%), di età compresa fra 30 e 39 anni (34,4%) e di nazionalità italiana (71,0%). Il rapporto fra maschi e femmine è di 2,6 a 1 anche se questa proporzione non è costante per tutte le classi di età.
L'età mediana della persona al momento della diagnosi è pari a 39 anni, in leggero decremento rispetto al periodo osservato.
Sulla diffusione dell'infezione per area geografica è stata analizzata l'incidenza per provincia di residenza che segnala come Rimini (11,5 casi per 100 mila abitanti), Parma (10,7) e Ravenna (10,0) siano le zone con le incidenze più alte. Il fenomeno invece è meno diffuso a Piacenza (7,2) e Ferrara (7,3).
Se si affronta il capitolo relativo ai casi di infezione per le persone residenti, ma nate all'estero (29% del totale) si nota che l'età mediana alla diagnosi è di 34 anni ed in maggioranza di sesso femminile (53,4%). Più della metà dei casi proviene dall'Africa sub-sahariana (54,2%). Le altre aree maggiormente rappresentate sono l'Europa Centrale (10,9%), l'America del sud (10,0%), l'Africa del nord (8,2%) e l'Europa dell'Est (7,3%).
I dati sulle modalità di trasmissione dell'infezione confermano che i casi attribuibili a trasmissione sessuale sono la stragrande maggioranza: 85,2% di tutte le diagnosi nel periodo 2006-2011, di cui 54,8% eterosessuale e 30,3% omo-bisessuale.
Sulle motivazioni che hanno indotto le persone ad eseguire il test, che la Regione promuove da anni gratuitamente come misura di prevenzione, il 48,7% dei casi lo ha fatto per sospetta patologia hiv correlata o per sospetta malattia sessualmente trasmessa. Nel 5,9% dei casi l'infezione è stata diagnosticata in uno dei genitori nel corso di un controllo ginecologico in gravidanza mentre e' notevole la percentuale (9,9%) di donne italiane che ha eseguito il test perché coscienti di avere un partner sieropositivo. I dati confermano anche che la trasmissione attraverso l'utilizzo di droghe per via endovenosa è poco diffuso e tipicamente maschile (meno di 1 caso ogni 100 mila abitanti)
Le segnalazioni sui casi relativi a uomini che hanno rapporti non protetti con uomini sono in totale 696, con un trend d'incidenza in leggero aumento, che si mantiene al di sotto dei 6,5 casi per 100 mila abitanti fino al 2010 e un lieve calo nel 2011. Da notare che negli ultimi due anni c'è stato un lieve incremento dell'incidenza di ragazzi di età inferiore ai 24 anni che scoprono di essere sieropositivi.
I casi segnalati fra la popolazione che si è infettata per rapporti eterosessuali non protetti sono 1267, il 56,4% dei quali di sesso maschile. Il trend di incidenza mostra un andamento in crescita soprattutto fra le femmine fino al 2009, poi un calo negli ultimi due anni. Va rilevato che la percezione del rischio fra le persone infettate per rapporti eterosessuali è molto bassa; solo il 15,5% l'ha dichiarata come motivazione per l'esecuzione del test.
Considerando il fenomeno del ritardo di diagnosi si rileva che la quota di persone che giunge tardivamente alla diagnosi di infezione da Hiv, ovvero con Aids conclamato e/o con il sistema immunitario fortemente danneggiato (denominati Late Presenters), è pari al 49,3% di tutte le diagnosi Hiv nel periodo 2006-2011.
Per quanto riguarda infine i nuovi casi di Aids nel 2011 sono stati 81 (105 nel 2010) anche se occorre considerare il possibile ritardo di notifica. Il tasso di incidenza biennale 2010-2011, più stabile, evidenzia una incidenza di 2,1 casi ogni 100 mila abitanti.
Nel confronto nazionale secondo i dati del Coa (Centro operativo Aids) dell'Istituto superiore di sanità che esamina i casi sulla base della data di notifica (e non di diagnosi, quindi considera i casi notificati nel 2011 ma diagnosticati anche negli anni precedenti) l'Emilia-Romagna, con una incidenza di 2,3 casi ogni 100 mila abitanti, e' settima in Italia dopo Veneto, Lazio, Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia.
Vaccinazione gratuita contro il papilloma virus (Hpv) estesa alle persone positive all'Hiv
Il Servizio sanitario regionale amplia il Programma di vaccinazione gratuita contro il papilloma virus (Hpv) sierotipi 16 e 18. Fin dal 2008 la vaccinazione gratuita viene proposta con invito personalizzato a tutte le ragazze nel dodicesimo anno di vita. Ora, con una delibera appena approvata dalla Giunta regionale, la vaccinazione contro i virus Hpv, che possono provocare mutazioni cellulari capaci di portare al tumore del collo dell'utero nella donna e ad altri più rari tumori nel maschio, viene proposta gratuitamente anche alle persone considerate a rischio aumentato in quanto Hiv positive (le persone positive al virus che sviluppa l'Aids).
Per le persone Hiv positive, la vaccinazione gratuita è proposta ai maschi entro i 26 anni e alle femmine entro i 45 anni. Nel caso di minori la richiesta di vaccinazione viene avanzata da chi esercita la tutela.
La stessa delibera prevede di estendere la possibilità di effettuare la vaccinazione a un prezzo agevolato a tutti i ragazzi fino a 26 anni e a tutte le donne fino al compimento dei 45 anni con partecipazione alla spesa, calcolata sulla base del prezzo di acquisto del vaccino da parte della Regione e del costo della prestazione effettuata dagli operatori sanitari negli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl (si tratta di tre iniezioni intramuscolari nella parte alta del braccio da effettuare nell'arco di sei mesi): il costo è di 65,5 euro per ciascuna dose.
La vaccinazione gratuita continua ovviamente ad essere proposta alle ragazze che entrano nel dodicesimo anno di età poiché la massima efficacia si ottiene con la somministrazione prima dell'inizio dei rapporti sessuali e quindi prima del possibile contagio; per le ragazze invitate il diritto alla gratuità viene mantenuto fino al compimento del 18mo anno. Tuttavia le linee guida italiane sull'utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione Hiv emanate nel luglio del 2012 dal Centro nazionale Aids dell'Istituto superiore di sanità su mandato del Ministero della salute, riportano che la vaccinazione è raccomandata negli adulti e minori Hiv positivi in ragione del rischio aumentato di sviluppare appunto un tumore correlato al virus Hpv.
Per quanto riguarda invece la possibilità di effettuare la vaccinazione a prezzo agevolato per le donne fino a 45 anni (la delibera del 2010 la prevedeva fino ai 25 anni) e per i maschi fino a 26 anni, i più recenti studi clinici hanno evidenziato che la vaccinazione anti-Hpv è efficace anche in questi gruppi anche se la protezione conferita dal vaccino diminuisce con l'età.
Va infine segnalato che la copertura vaccinale gratuita per le coorti di ragazze dodicenni finora coinvolte dal programma regionale ha superato il 70%, livello tra i più alti raggiunto in Italia.