Ha inaugurato il 20 ottobre nelle sedi espositive della Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini, la mostra "Changing Difference. Queer Politics and Shifting identities", a cura di Lorenzo Fusi, curatore della Biennale di Liverpool.
Organizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, la mostra, in partnership con Gender Bender, il festival internazionale che presenta al pubblico italiano gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale, prende in esame il lavoro di tre influenti artisti, image-maker e operatori della cultura underground tracciando paralleli ed evidenziando analogie, pur nel rispetto dell'individuale sensibilità artistica di ciascuno dei protagonisti.
Hujar, Morrisroe e Smith si muovono all'interno del difficile territorio che separa la visibilità e l'assimilazione della "differenza". La loro opera mette in risalto i rischi che il fondere arte e vita, ricerca formale e lotta politica, comporta. Il loro agire diventa sempre più urgente con l'approssimarsi dell'AIDS, ma di fatto traccia una complessa parabola che parte dagli anni Sessanta per arrivare alla fine degli anni Ottanta. L'America e, in particolare New York, fanno da sfondo a queste storie che si intersecano di fronte al colpevole disinteresse di una classe politica (l'amministrazione Reagan), che rifiuta di riconoscere quei diritti civili che la gravità dell'emergenza sanitaria associata alla nuova epidemia mette drammaticamente in evidenza.
Le opere di Hujar e Smith verranno distribuite nei due livelli di Palazzo Santa Margherita (un artista per piano) in una narrazione visiva che, se per Hujar si concentra esclusivamente sulle straordinarie foto in bianco e nero, tra cui la serie dedicata alle catacombe di Palermo e gli intensi ritratti di David Wojnarowicz (fotografo e scrittore americano, morto di AIDS a 37 anni, nel 1982), per Smith predilige i film e una cospicua antologia di immagini presentate nella forma dello slide-show, anche se non manca una misurata selezione di bianconeri.
I circa 240 lavori del più giovane, Mark Morrisroe, saranno invece esposti alla Palazzina dei Giardini grazie alla collaborazione dell'Estate of Mark Morrisroe (Ringier Collection) at Fotomuseum Winterthur.
L'opera dei tre artisti accompagna lo spettatore in un percorso fatto di opposti che si integrano: arte aulica e arte popolare, banale ed elegiaco, trash e raffinatezza, vita e morte. In sintesi l'itinerario suggerito è quello di un viaggio attraverso i generi - maschile, femminile e transgender - e gli orientamenti sessuali - eterosessualità, omosessualità e bisessualità - così come sono stati raccontati dai film d'essai, dai b movies, dalla pornografia, dalla cultura underground e da quella tradizionale. Il problema dell'AIDS, inoltre, caratterizza pesantemente la vita e il lavoro di questi artisti: il loro vibrante, tragico e spesso ironico operare fa trasparire, oggi ancora più nettamente, le loro problematiche più autentiche, come il rifiuto di essere 'normalizzati', istituzionalizzati o trasformati in qualcosa di esotico.
Al di là delle facili apparenze il denominatore comune che tiene assieme Hujar, Morrisroe e Smith è la capacità di catturare le sfumature più volatili della personalità (la propria e quelle altrui). L'evidente vena edonistica e ironica che permea la maggior parte delle loro realizzazioni, non impedisce infatti il palesarsi di un'esplicita dichiarazione di intenti, una sorta di manifesto programmatico, e ancora più spesso la ricerca di un amore incondizionato.
Il catalogo bilingue italiano/inglese con testi di Bill Arming, Lorenzo Fusi, Fiona Johnstone e Marco Pierini è pubblicato da Silvana Editoriale.
La mostra osserva i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì 10.30-13.00; 15.00-18.00
Sabato, domenica e festivi 10.30-19.00
L'ingresso è gratuito.
Nell'ambito della mostra, all'interno del progetto "Under 18", viene organizzato un laboratorio che sviluppa il tema della rappresentazione del corpo, legato alle diverse tipologie dell'identità sessuale attraverso i generi (maschile/femminile e transgender) e gli orientamenti sessuali. Il laboratorio, curato da Sonia Fabbrocino, si rivolge agli studenti delle classi IV e V superiori.
Pur trattando un tema complesso, l'intento è quello di evidenziare elementi socio-culturali e introspezioni con cui costruire e misurare il proprio profilo corporeo, attraverso stili, sensibilità, distanze, analogie/differenze. Si tratta di una esperienza di comunicazione ed espressività, attraverso i linguaggi dell'arte contemporanea, con valenza educativa, culturale e sociale.
L'attività per i ragazzi inizia con una visita esplorativa alla mostra e prosegue con una attività pratica e performativa, giocando con la propria immagine/immaginazione e con la messa in scena di oggetti della cultura contemporanea: ritratti fotografici e video, libere associazioni e interpretazioni corporee e/o grafiche, ambientazioni, dialoghi, drammatizzazioni.
I prodotti dell'esperienza artistica potranno essere in seguito allestiti all'interno dell'istituto scolastico.
Per iscrizioni: calendario on-line dal sito del Memo - Itinerari www.comune.modena.it/istruzione/itinerari
Per maggiori informazioni: responsabile e conduttrice del progetto Sonia Fabbrocino: cell. 340 3579828 - email fabbrocino.sonia@libero.it