Dopo anni di relativo silenzio, da qualche tempo si sente di nuovo l'esigenza di tenere alta la guardia contro l'HIV/AIDS e ricominciare a parlarne. Questo perché l'HIV/AIDS continua a mietere vittime in Italia come in Europa. Negli ultimi anni si è abbassata l'attenzione e questo ha generato una sorta di "contagio inconsapevole" provocato dalle persone infette non diagnosticate.
In Europa, nel periodo 1999-2006 le persone che hanno contratto il virus dell'HIV sono state 269.152 di cui l'11% riguarda giovani al di sotto dei 25 anni (fonte rapporto EURO HIV 2005). In Italia, si stima che oggi siano circa 120-130.000 le persone che vivono con l'infezione da HIV. Ma il dato allarmante è che mentre nel decennio 1995-2005, il trend di crescita era rallentato, oggi l'infezione ha ricominciato a propagarsi. Negli ultimi tre anni si sono registrati in Italia circa 4.000 nuovi casi di contagio l'anno, con un'incidenza maggiore tra gli eterosessuali.
Ecco perché istituzioni, decisori, associazioni pazienti, ONG e mondo scientifico si riuniranno a Roma, il prossimo 19 marzo 2009 per "HIV SUMMIT ITALIA 2009, DIAGNOSI PRECOCE, QUALITA' DELLA VITA", un evento che segue quello realizzato a Bruxelles nel 2007 che ha visto la partecipazione di esponenti di 44 paesi.
Il Summit punta a mettere in luce l'alto numero di persone che soffrono di HIV in Italia senza saperlo e per le quali è fondamentale offrire la più ampia possibilità di effettuare il test, a promuovere la cultura della prevenzione, facilitare il corretto inizio del trattamento per offrire al paziente una migliore qualità della vita, ottimizzare i costi sanitari regionali e promuovere l'accesso alle cure in tutte le regioni italiane.
Alla fine del Summit, verrà prodotto un documento di consenso in modo da offrire ai decisori istituzionali a livello centrale e regionale le raccomandazioni utili alla migliore diffusione della prevenzione e dell'offerta del test HIV per il paziente.
Il SUMMIT è organizzato da un Comitato Promotore, esperti di rilievo che rappresentano tutte le principali categorie coinvolte nella tematica: Giampiero Carosi - Direttore Clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell'Università degli Studi di Brescia, in rappresentanza degli Infettivologi; Rosaria Iardino - Presidente Associazione NPS - Network Persone Sieropositive, in rappresentanza delle Associazioni di Pazienti; Stefano Vella - Direttore del Dipartimento del Farmaco dell'Istituto Superiore di Sanità, in rappresentanza delle Istituzioni Centrali.