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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna

I dati dell'osservatorio modenese sull'infezione Hiv

Osservatorio provinciale sull'infezione Hiv

Cinquantatre nuovi casi di infezione da Hiv notificati in provincia di Modena, aumenta l'età delle persone che contraggono il virus, il contagio riguarda soprattutto gli eterosessuali con un'età sempre più elevata e non più solo determinate categorie. Sono i dati che fotografano la situazione nel 2007 in provincia di Modena, contenuti nel report annuale realizzato dall'Osservatorio provinciale sull'infezione Hiv, gestito da Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. Il report è stato illustrato dal dottor Vanni Borghi della Struttura Complessa Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria e dal dottor Giuliano Carrozzi del Servizio di Epidemiologia dell'Azienda USL di Modena.

Considerando l'intero periodo di attività dell'Osservatorio a partire dal 1985, il numero totale di notifiche è stato di 1.903, di cui 1.344 uomini e 559 donne. Il tasso di incidenza relativo al 2007 è stato di 1,5 casi per 100.000 abitanti, valore inferiore a quello osservato per la Regione Emilia-Romagna, pari a 2,8. L'età media delle persone che si infettano è aumentata fino agli attuali 40 anni per gli uomini e 31 anni per le donne. La trasmissione eterosessuale rappresenta, in provincia di Modena, il 64% dei nuovi casi nell'ultimo biennio. Negli ultimi anni il 40% delle notifiche riguarda stranieri ed in particolar modo in persone provenienti dall'Africa sub sahariana e dall'Africa meridionale, dove l'infezione da Hiv è endemica ed assume livelli di elevata diffusione. Al Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità sono pervenute nel 2007 dieci nuovi casi di Aids riguardanti i residenti in provincia di Modena; i decessi sono stati invece sette.

"L'Osservatorio HIV è una risorsa fondamentale per la nostra provincia, in quanto costituisce un sistema di sorveglianza che, osservando l'evoluzione dell'epidemia, indirizza in maniera mirata le strategie di prevenzione - ha affermato la dottoressa Kyriakoula Petropulacos, direttore sanitario dell'Azienda USL. L'infezione negli ultimi anni ha subito cambiamenti notevoli e, sebbene non assuma più i connotati allarmistici dei primi anni '80, ha caratteristiche tali da non permettere di abbassare la guardia. Sulla scorta di quanto ci viene suggerito dai dati dell'Osservatorio, è necessario continuare l'attento monitoraggio della malattia e promuovere una sempre più precoce effettuazione del test hiv da parte di chi ha avuto comportamenti a rischio".

Il report 2007 contiene anche una importante novità. Per la prima volta è stato realizzato uno studio della sopravvivenza delle persone con infezione da HIV. Sono stati considerati tutti i casi di Hiv notificati fino al 31 dicembre 2007, suddividendoli in tre periodi (1985-1996, 1997-2001, 2002-2007) che in qualche modo segnano le tappe dell'evoluzione della terapia dell'infezione. Così il primo periodo è quello caratterizzato da terapia a bassa efficacia, il secondo da terapie con farmaci di prima generazione con notevoli effetti collaterali e l'ultimo periodo ha visto l'introduzione dei farmaci di seconda generazione, meglio tollerati e più efficaci. Delle 1.903 notifiche è disponibile la sopravvivenza a fine 2007 per 1.836 persone residenti in provincia di Modena, di queste ne risultano in vita 949. La sopravvivenza ha avuto un netto miglioramento a partire dal 1997, fenomeno da attribuirsi all'introduzione della terapia antiretrovirale; miglioramento che è proseguito anche nel terzo periodo 2002-2007. Si è così passati da una sopravvivenza del 76% a 5 anni per il periodo 1985-96, al 93% per quello 2002-2007. Una delle considerazioni che emerge dall'analisi è che il ritardo della diagnosi influisce negativamente sulla sopravvivenza e che, quindi, è estremamente importante effettuare il prima possibile il test Hiv perché i farmaci di cui disponiamo oggi sono altamente efficaci ed in caso di contagio con il virus è importante riconoscere precocemente l'infezione per attuare la terapia in maniera tempestiva.

 

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Ultima Modifica: 20.11.2018 - 17:07