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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Henry del 16/09/2006

Scheda quesito

Nickame:
Henry
Data:
16/09/2006
Quesito:
Gent.mi dottori, La questione che mi assilla e mi provoca un tremendo stato ansioso è la seguente: a 2 mesi di distanza da un rapporto a bassissimo rischio (brevissimo sesso orale praticato da me ad un altro ragazzo, senza eiaculazione naturalmente, e purtroppo senza preservativo), ho avuto febbre, dolori muscolari, tonsillite, linfonodi gonfi (soprattutto quelli del collo e sotto l'ascella sinistra) per circa 20gg. Ho eseguito emocromo, VES, TAS, monotest e sono risultato positivo al monotest, anche l'emocromo sembrerebbe confermare (numero di globuli bianchi molto sopra i valori normali, con aumento soprattutto dei linfociti ed in misura minore dei monociti, che sono comunque sopra la norma), anche la VES indica la presenza di un'infezione. Qual è la probabilità che si sia trattato di sindrome da sieroconversione? Alcuni valori dell'emocromo potrebbero consentirmi di accantonare questa tremenda ipotesi? Inoltre "2 mesi dopo" non è un po' troppo per la sindrome da sieroconversione? Farò comunque il test per l'HIV, ma intanto vorrei delle informazioni riguardo alle reali possibilità che io sia "salvo". Cordialmente, Henry
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Henry, per ciò che riguarda i disturbi che riferisce, questi sono da rimandare alle dovute valutazioni cliniche ed in questo ci rimettiamo alla diagnosi formulata dai medici che la seguono (non potendo noi formularne on-line). Come lei sa il sospetto di hiv si basa non sulla sintomatologia ma su una storia di rapporti a rischio. Il rischio per lei è stato bassissimo; inoltre se si verificano, i sintomi da sieroconversione lo fanno di solito a 3-6 settimane dal contatto a rischio. Ma resta vero che, anche in questo caso, l'esecuzione del test specifico, a 90 giorni dall'ultimo rapporto a rischio, è l'unica indicata a poter escludere un'infezione da hiv. Cordiali saluti. C. Stentarelli