Scheda quesito
- Nickame:
- Cava
- Data:
- 28/08/2006
- Quesito:
- Buon giorno cari dottori di helpaids, ho consultato il vostro sito, siete stati alquanto specifici ed efficienti, pero' nonostante ciò ci sono delle domande che vi vorrei esporre, poiche' non sono riuscito a trovare sul vostro sito, logicamente se non reco disturbo. Le metto in ordine numerico, per avere così risposta a domanda.
1) Ma in caso di sieroconversione tardiva, i sintomi tardono ad arrivare, oppure avvengono sempre nelle prime 3 settimane? Ed in un unico rapporto occasionale, si può verificare una sieroconversione tardiva?
2) Per sieroconversione tardiva, voi vi riferite dopo i 90gg? Ho letto sul vostro sito che ci sono stati rari casi di sieroconversione 6-12 mesi, quindi un test fatto a 6 mesi non è definitivo, giusto?
3) Un centro (laboratori, punto prelievi) se non abilitato ad effettuare test hiv, lo deve rendere noto alla persona che prenota il test? Oppure svolge regolarmente il test, avendo logicamente risultati fasulli?
4) Ultima domanda, per la sifilide, c'e' il test della Vdrl, ma la TPHA a cosa serve?
Vi ringrazio anticipatamente per la collaborazione e chiedo scusa se le domande possono sembrare banali, ma per me sono di una totale importanza
Distinti saluti
Cava
- Risposta di :
- Gentile Cava,
le rispondo per ordne:
1. Non esistono segnalazioni di letteratura recenti circa sieroconversioni tardive. I casi riportati in passato si riferivano in particolare a soggetti in cui non era possibile documentare con precisione sintomi compatibili con un'infezione primaria da HIV
2. Pur essendo necessaria una valutazione individuale del rischio un test ELISA eseguito a 90 gg da un contatto a rischio pè considerato definitivo
3. Ogni laboratoruio deve sottostare a percorsi di certificazione e controllo di qualità. I test in commercio sono automatizzati pertanto l'unico errore possibile è quello umano di scambio di campione.
4. RPR o VDRL esprimo l'infettività del soggetto con LUE. TPHA esprime il marcatore immunologico di una pregressa infezione.
Cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi