Scheda quesito
- Nickame:
- Gulliver
- Data:
- 17/08/2006
- Quesito:
- Buongiorno,
vorrei fare una considerazione e tre domande.
Molti paesi (corregetemi se sbaglio) , tra cui Francia, Austria,Svizzera, Slovenia e credo anche i paesi anglosassoni,indicano nelle loro linee guida un periodo finestra max di 3 mesi.
Ovviamente è da escludere che questi paesi affrontino con superficialità il problema del periodo finestra hiv.
Io non so da quanto tempo questi paesi hanno queste linee guida, non so se fino a qualche anno fa avevano magari anche loro 6 mesi come periodo finestra, ma sta di fatto che se hanno un periodo finestra max di 3 mesi vuol dire che non hanno mai , dico mai, constatato un caso di sieroconversione olre i 3 mesi, atrimenti sarebbero ricorsi subito al riparo. modificando le linee guida.
Non credo che si fidino di dire ad una persona che è fuori pericolo quando in realta' potrebbe non essere vero.
Questo mi fa pensare che i 6 mesi indicati dal ISS italiano siano veramente troppi.Aggiungere tre mesi su una linea guida è una cosa semplice da fare, diverso è per una persona che deve attendere altri 3 mesi nell'ansia perchè la linea guida del suo paese gli dice che non è ancora fuori pericolo.
Le domande sono le seguenti
1) se siete d'accordo con la mia considerazione.
2) se dopo un test hiv eseguito a 3 mesi con esito negativo una persona si puo'considerare oggettivamete fuori pericolo, indipendentemente da quello che c'è scritto sulle linee guida italiane.
3) Se esiste qualche farmaco che puo' indurre il corpo umano a ritardare la produzione degli anticorpi hiv oltre i 3 mesi, ad esempio gli ansiolitici (es: Tavor), di cui io ho fatto uso quotidiano per quasi tutti i tre mesi di attesa del test.
Vi ringrazio
- Risposta di :
- Gentile Gulliver,
la invito a leggere la "posizione di HelpAIDS sul operiodo finestra". In dettaglio:
1. Sono perfettamente d'accordo con quanto lei scrive
2. Non esistaono delle linee guida italiane aggiornate che indichino un perido di tempo definito. L'attività di counselling deve considerare il caso individuale valytando il rischio specifico. In generale tre mesi sono riconosciuti dalla letteratuta internazionale suffiucienti per escludere una sieroconversione.
3. Il Tavor non altera la produzione di anticorpi. Probabilmente siolamente i farmaci immunosopressori o la plasmaferesi salterano il dosaggio delle immunoglobuline circolanti.
Cordiali saluti
Dr. G. guaraldi