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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di terrasini del 07/06/2006

Scheda quesito

Nickame:
terrasini
Data:
07/06/2006
Quesito:
Gentili dottori di helpaids, ho letto la vostra posizione sul periodo finestra. Voi dite che mediamente la maggioranza dei soggetti si sieroconvertono entro un mese (4 - 6 settimane). Pertanto vi chiedo: 1. se effettivamente nella vostra esperienza clinica avete assistito a sieroconversioni superiori ad un mese o 6 settimane (so che ci sono casi di letteratura internazionale che pongono 6 mesi) 2. se ritenete che un test eseguito a 45 giorni (premettendo che lo ripeterò a 90 giorni) possa considerarsi perlomeno indicativo e possa farmi stare un pochettino più tranquillo 3. se gli eventuali sintomi da infezione da hiv (faringite, febbre, candidosi orale), che certo sono aspecifici, dipendessero effettivamente da infezione da hiv il test sarebbe risultato già positivo oppure é possibile che il test risulti negativo anche se i sintomi dipendono da un'avvenuta infezione. Il medico mi ha detto che un test a 45 giorni oramai é un buon indicatore (pur suggerendomi di farlo ugualmente dopo 3 mesi per chiudere questa storia) e che se la faringite, la febbre e la candidosi orale fossero dovuti da un'infezione da hiv il test sarebbe già risultato positivo. Mi confermate tutto ciò?
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Terrasini, in merito alle sue domande, 1. nella nostra esperienza clinica non abbiamo mai assistito a sieroconversioni superiori ai sei mesi; 2. un test eseguito a 45 giorni dall'episodio a rischio ha già una buona affidabilità, perchè la maggiorparte delle sieroconversioni avviene nel primo mese; 3. come le ha detto il suo medico se i sintomi come febbre e faringite fossero ascrivibili a infezione da HIV il test dovrebbe risultare positivo perché gli anticorpi sono già presenti in quanto i sintomi sono espressione di sieroconversione. Cordiali saluti, dr.ssa S.Ciaffi