Scheda quesito
- Nickame:
- olmo83
- Data:
- 23/04/2006
- Quesito:
- Gent. medici, ho avuto circa un mese fa (fine marzo) una esperienza che mi ha portato un grande panico.
Un rapporto orale (io parte che è venuta a contatto con il pene) con una persona da me conosciuta, ma di cui non conosco lo stato sierologico.
Il rapporto è durato molto poco, senza purtroppo la protezione del profilattico (non ho mai fatto una cosa così), senza eiaculazione, e senza presenza di liquido prespermatico o lubrificante (anche io personalmente non produco liquido prespermatico e non ho il pene lubrificato,e quindi posso rendermene conto).
Da parte di quella persona ci sono state rassicurazioni sul suo stato di salute, ma non si può mai essere sicuri.
Non ho avuto fino ad oggi possibili sintomi da sieroconversione (io sono attentissmo allo stato di salute), ma solo un pò di mal di gola due giorni dopo all'avvenimento,senza febbri.
Ovviamente so che la certezza potrò averla solo con un test hiv fatto a fine giugno (3 mesi), ma posso avere un margine di pseudo-calma?
In questi giorni, a 1 mese dal fatto, farò esami del sangue di routine, non hiv, inserendo VES e proteina c reattiva. In base ai risultati posso ulteriormente verificare che non è in corso una sieroconversione?
Grazie delle risposte che vorrete darmi.
Distinti saluti
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Olmo83,
i rapporti orali non protetti sono a bassissimo rischio di trasmissione per HIV, ma non nullo. Il test ha validità diagnostica se effettuato a 90 giorni dall'ultimo episodio a rischio, anche se già entro 6 settimane dal contatto ha una buona attendibilità.
I normali esami del sangue, anche se con l'aggiunta della VES e della proteina C reattiva, non sono utili a porre diagnosi: le alterazioni di tali parametri non sono correlabili ad una infezione.
Distinti saluti.
S. Zona