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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di THEO del 16/04/2006

Scheda quesito

Nickame:
THEO
Data:
16/04/2006
Quesito:
Gentili Dottori di Helpaids, sono a chiedervi (come molti prima di me) delucidazioni e chiarimenti in merito all'estrema incertezza scientifica relativa al "periodo finestra"... ho letto attentamente il Vostro parere in merito, ma cmque vi chiedo: 1. In linea generale si ritiene attendibile e definitivo un test Elisa di 4° generazione dopo 90 giorni al 100%? 2. L'Avis indica 4 mesi (cioè almeno 120 giorni); 3. L'ISS (rimasto ai protocolli di almeno 10 anni fa) ripete senza fine (forse per questioni medico-legali?) 6 mesi; 4. Svizzera e Francia hanno corretto le loro linee guida portando il periodo finestra tassativamente a 3 mesi. Ora: non solo in questo modo si genera confusione e ansia a chi si sottopone al test ma non vi sembra (e questo è gravissimo secondo me) che lasciare nell'incertezza chi si è sottoposto ad un test ad almeno 90 giorni sia un fatto medico-scientifico su cui non si puo' assolutamente essere imprecisi... cioè: se vado a fare un test Elisa dopo 90 giorni dall'ultimo rapporto a rischio (quindi indipendentemente dal numero di rapporti avuti precedentemente a questo periodo? 1,5,10,20...) secondo il Ministero non posso essere sicuro, secondo voi sì e secondo l'Avis solo al 4° mese... Comprendo la difficoltà della problematica (poichè tutti sappiamo che la Medicina non è una scienza esatta purtroppo) pero' voi capirete che se un soggetto interrompe l'esecuzione dei test al 3° mese deve essere più che SICURO di poterlo fare... altrimenti rischia per sè e potrebbe infettare gli altri... In sostanza quindi Vi domando: per esperienza clinica e per conoscenza dei test di laboratorio veramente oggi un test Elisa di 4° generazione individua SICURAMENTE "anche frazione molto piccole di anticorpi anti-hiv neo prodotti?". So che si tratta della solita domanda e del solito "cruccio"... ma spero comprendiate quali sono le esigenze e le insicurezze di tutti quelli che si sottopongono al test e che giustamente hanno l'inderogabile necessità di sapere QUANDO possono ritenersi "fuori pericolo". Un abbraccio e grazie per l'attenzione!
Risposta di :
Gentile Theo, già conosce "la posizione del sito sul periodo finestra" in cui ci allineiamo con alcune esperienze internazionali che lei ha citato. Occorre in generale distinguere almeno 2 questioni. 1. il rapporto tra i dati clinici (aggiornati) e i dati consolidati in letteratura (ovviamente datati) a cui si riferiscono le posizioni medico legali 2. la valutazione clinica individuale che necessariamente deve fare porre maggior attenzione sui casi di contatto certo con una persona siero positiva. spero di essere stato sisntetico ed esauriente. Cordiali saluti dr. G. Guaraldi