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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di gospels del 19/01/2006

Scheda quesito

Nickame:
gospels
Data:
19/01/2006
Quesito:
Gentilissimi, Dottori, approfitto nuovamente della Vs. pazienza e disponibilità. Più volte mi avete ressicurato che eseguire il test anche assumendo forti dosi di antibiotici e per tempi protratti non comporta dei falsi negativi. Ormai sono passati più di tre anni dal mio rapporto a rischio, periodo nel quale ho avuto pochissimi rapporti (c.a. 10) sempre protetti e con la stessa persona per una continua paura di aver contratto il virus. Altra motivazione dettata dal fatto che due anni fa uno spermiogramma aveva evidenziato presenza di Clamydia T. ; dopo alcune cure non è più comparsa (ho eseguito un numero spropositato di tamponi uretrali, spermiocolture e prostatocolture in questi tre anni) ma sono comparsi la Klebsiella, l'enterococco fecalis e escherichia coli che non riesco a debellare, ecco il motivo di assunzione di molti antibiotici. Alcuni medici mi dicono che non passano in quanto è la Clamydia a sostenere tali batteri e che l'unica maniera per individuare la Clamydia è la metodica PCR. Altri medici mi dicono che la PCR, troppo sensibile, potrebbe amplificare anche genomi di batteri "morti" e quindi indicare un'infezione che in realtà non c'è. inoltre i mie genitali (glande, prepuzio e scroto) e la mia area perianale sono arrossati. Sapreste indicarmi la verità? eseguo una PCR su liquido seminale o eseguo nuovamente tamponi uretrali e normale spermiocoltura? Secondo voi posso aver rapporti sessuali? Protetti o non? Grazie come sempre
Risposta di :
Gentile Gospels, per quanto riguarda il test HIV la terapia antibiotica, anche protratta, non può dare dei falsi negativi; pertanto se ha eseguito il test a 90 giorni dal rapporto a rischio, può considerare la risposta come definitiva. Per quanto riguarda il riscontro di Klebsiella, Enterococco fecalis, Escherichia coli e Chlamydia, potrebbe eseguire un nuovo tampone uretrale ed eventualmente una ricerca molecolare con PCR per Chlamydia. La consigliamo comunque di rivolgersi ad uno specialista per essere valutato correttamente ed eseguire eventualmente una corretta terapia. Nel frattempo è oppurtuno che continui ad avere rapporti protetti. Cordiali saluti Dr.ssa Luzi K.