Scheda quesito
- Nickame:
- vanni
- Data:
- 16/01/2006
- Quesito:
- Spett. Dott., mi rivolgo a Voi con l'intento di ottenere un parere in merito ad un episodio accadutomi recentemente.
Dopo aver conosciuto e instaurato un rapporto confidenziale con una donna sieropositiva, ci siamo abbandonati a momenti di intimità sessuale. Date le circostanze, mi sono limitato a subire una masturbazione, tra l'altro non protetta, sapendo che non si tratta di un comportamento a rischio di infezione da HIV.
Tuttavia, a causa dell'effetto dell'alcool e del trattamento farmacologico cui sono sotttoposto, presento notevole difficoltà a raggiungere l'eiaculazione. Di conseguenza, la notevole durata temporale del rapporto (circa un'ora) e la veemenza dello stesso mi hanno procurato delle lesioni sul glande. Più precisamente un' abrasione, un rossore con due taglietti al centro non sanguinanti e della lunghezza di un centimetro circa.
Ciò che mi provoca timore è che la donna, mentre masturbava me con la mano sinistra, con la destra masturbava se stessa. Per farla breve, a tratti mi ha masturbato con la medesima mano con cui, negli istanti precedenti e successivi, andava a masturbare se stessa e che è quindi entrata in contatto in maniera costante e ripatitiva con il mio glande, i taglietti su di esso presenti e anche con il meato uretrale ( in quanto quest'ultimo è collocato sul mio glande in maniera atipica: ipospadia glandulare, che tra l'altro mi ha costretto allìasportazione del prepuzio).
Alla luce di tutto ciò, con un medico, non infettivolo, siamo convenuti sul fatto che a non determinare rischi di trasmissione dell'HIV sia la masturbazione in sè e per sè considerata; mentre nel caso che vi ho descritto la masturbazione ha comportato un contatto fra una mucosa ( il mio glande non integro) e un liquido infetto (le secrezioni vaginali presenti sulle mani della donna).
Nonostante la prolissità del mio discorso e i numerosi dettagli, che però ho ritenuto necessari, mi auguro di essere stato sufficientemante chiaro.
In attesa di Vostri chiarimenti, anche con riguaro ad altre patologie che posso aver contratto, i miei più vivi ringraziamenti.
Distini saluti.
- Risposta di :
- Salve Vanni,
come lei stesso scrive, la masturbazione non e' una pratica a rischio; tuttavia nel suo specifico caso, vista la sieropositività della donna, e l'impossibiltà di escludere un contatto tra meato uretrale o le piccole soluzioni di continuo del glande e secrezioni vaginali, sarebbe opportuno che lei effettuasse un test HIV a 90 giorni dal rapporto a rischio.
Distinti saluti
M.Ferrara Dr. G. Guaraldi