Scheda quesito
- Nickame:
- Alex972
- Data:
- 13/12/2005
- Quesito:
- Buongiorno Redazione,
Posta l'esistenza di un rapporto a rischio e manifestando febbricola recidivante ed astenia da 15 gg dal rapporto e per più di 2 mesi, vi rivolgo di seguito le mie domande:
1. In assenza di altre patologie evidenti, è plausibile parlare di sintomi correlabili ad una "infezione primaria da HIV"?
2. E' concepibile un perdurare così lungo di sintomi, supposti da HIV, che sembrano più "cronici" che "acuti"?
3. Test ELISA di IV gen. negativi a 35 e 63 gg. da detto rapporto, premesso che non escludono al 100% il contagio, possono almeno scongiurare che detta sintomatologia sia ascrivibile a HIV?
4. Un organismo sottoposto a questa protratta situazione di "stress", può verosimilmente non aver dato una risposta anticorporale?
In attesa del test dei 90 gg sto cercando dei dati di fatto che in parte mi possano tranquillizzare circa lo stato psicofisico in cui mi trovo.
Grazie per la vostra attenzione.
Alex972
- Risposta di :
- Gentile Alex972,
rispondiamo seguendo l'ordine dei suoi quesiti.
1. Se dopo un contatto a rischio si ha una sintomatologia similinfluenzale, è ragionevole pensare possa essere un'infezione primaria: questo però non significa porre una diagnosi. Come è scritto tra le pagine del nostro sito e tra risposte a quesiti simili al suo, si fa diagnosi attraverso il test ELISA, che ricerca gli anticorpi anti-HIV nel siero.
2. In genere, l'infezione primaria non dura più di due settimane.
3. Se è stato effettuato un test dopo la comparsa dei sintomi ed è risultato negativo, si esclude che i suddetti sintomi siano correlati ad un'infezione da HIV.
4. Tutti gli individui danno risposta anticorpale: esistono pochissime situazioni di immunodepressione che possono inibire la produzione degli anticorpi, ma sono così gravi da essere sicuramente diagnosticate.
Distinti saluti.
S. Zona