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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di vin78 del 10/12/2005

Scheda quesito

Nickame:
vin78
Data:
10/12/2005
Quesito:
Gentili dottori, vi avevo scritto giorni fa senzaq ottenere risposta diretta. Ma leggendo le varie risposte date ad altre persone sul periodo finestra, ho trovato anche la mia. Avendo fatto un test ad oltre 100 gg dall'ultimo rapporto a rischio, ed essendo questo risultato negativo, dovrei star tranquillo.....ma perchè non ci riesco? La mia ragazza sta per prendere la pillola anticoncezionale e i nostri rapporti non saranno più protetti da preservativo. Ho letto con molta attenzione la vostra posizione sul periodo finestra e c'è una cosa che non mi convince. Voi suggerite a chi ha avuto un rapporto con un sieropositivo (certezza di sieropositività!) di ripetere il test anche dopo sei mesi. Ma perchè? Se la sieroconversione avviene non oltre i 90 giorni, tant'è che considerate un test definitivo se eseguito per quell'epoca, già quel test dovrebbe palesare l'eventuale sieropositività. La persona con cui ho avuto il rapporto mi ha detto di aver fatto il test e di essere risultato negativo. Ma è stato un rapporto occasionale. Ci si deve fidare mi posso fidare? Io vorrei solo tornare ad esser sereno e fare l'amore con la mia ragazza senza aver l'incubo di rovinargli la vita. Grazie per la vostra immensa pazienza, vincenzo
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Vin78, le istituzioni pubbliche, tra cui l'istituto Superiore di Sanità, propongono di eseguire un test a distanza di 6 mesi da un contatto a rischio, perchè alcune persone sieroconvertono dopo 3-4 settimane dall'episodio, ma virtualmente tutti i pazienti possono sieroconvertire dopo 6 mesi dall'infezione (Am J Med 2000; 109:568), in questo modo si tutelano anche da possibili questioni legali. L'esperienza clinica tuttavia è diversa:3 mesi appaiono un periodo più che sufficiente per ritenere probante il risultato di un test ELISA. In ogni caso valutazioni circa la tipologia del contatto, lo stato sierologico del paziente-fonte e la reiterazione del rischio imporranno maggior prudenza nell’interpretazione clinica del risultato. Riteniamo pertanto che nella valutazione clinica individuale il coulsellor può con assoluta correttezza scientifica stabilire sufficiente un periodo finestra di tre mesi. Al contrario se ritiene che esistano situazioni di rischio aumentato possa richiedere la ripetizione del test anche oltre 6 mesi dal comportamento a rischio. Nel suo caso visto che non sussistono certezze di sieropositività del partner occasionale, non c'è indicazione ad effettuare un test a sei mesi. Cordiali saluti, dott.ssa S.Ciaffi