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Quesito di Lucas67 del 21/11/2005
Scheda quesito
- Nickame:
- Lucas67
- Data:
- 21/11/2005
- Quesito:
- Gentilissima Equipe, Il 23 Agosto 2005 è terminata la mia relazione con una donna, teoricamente non a rischio, con la quale ho avuto normali rapporti di tipo "non protetto". Il 30 settembre poi, ho avuto un rapporto occasionale di tipo anale ricettivo, ma protetto, con una transessuale che si è cmq dichiarata Siero-. Durante tale breve rapporto, non c'è stata emissione di sperma da parte sua nè rottura del profilattico anche se non ho fatto un controllo accurato dello stesso. Dal 15 ottobre al 15 novembre purtroppo ho avuto un periodo di astenia, febbricola (37 - 37,5 max) e fastidio (indolenzimento e rush di calore) sotto le ascelle, alle mammelle, gomiti ed avambraccia e dietro le ginocchia, senza apparente aumento del volume dei linfonodi (a detta del medico di base e di un ematologo) nè alcun altra sintomatologia. Durante questa fase "acuta", e precisamente il 4 novembre, ho effettuato tutti i test per le MTS (HIV1/2 compreso) più emocromo VES PCR ed un ecografia all'addome superiore. Il tutto è risultato negativo. So che per la sicurezza al 100% contro l'HIV dovrò aspettare fine dicembre per rifare il test. La mia domanda, tuttavia, è la seguente: data la tempistica e l'esame per l'HIV di tipo "EIA III generazione" effettuato, posso escludere che detti sintomi possano essere correlati ad una sieroconversione da HIV? Grazie per la preziosa e cortese attenzione.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Lucas67, l'episodio da lei descritto, riferito al 30 settembre, non è da considerarsi a rischio in quanto protetto da preservativo integro. Ci riferisce, tuttavia, di aver avuto ripetuti rapporti non protetti fino al 23 agosto: questi invece a rischio d'infezione da HIV. Le consigliamo pertanto di effettuare un ulteriore test HIV a dicembre: avrà valore diagnostico definitivo. Le ricordiamo, inoltre, che i sintomi da lei riferiti sono altamente aspecifici e non utili a porre una diagnosi di infezione. Solo il test eseguito a 90 giorni dall'ultimo episodio a rischio avrà valenza diagnostica. Distinti saluti. S. Zona
