Scheda quesito
- Nickame:
- nino
- Data:
- 14/10/2005
- Quesito:
- GENT.MO DOTT. GUARALDI
MI E CAPITATO DI LEGGERE IN UN SITO INTERNET CHE L' ANTIGENE P-24 E PRESENTE NEL CORPO SIN DA QUALCHE ORA DOPO AL CONTATTO A RISCHIO.
ED UN TEST ELISA CON RICERCA SIMULTANEA DELL' P-24 E DEGLI ANTICORPI HIV1/2 ESEGUITO A 14 GIORNI DA UN EVENTUALE CONTATTO A RISCHIO PUO DARE UNA GARANZIA PARI A UN TEST ESEGUITO A 30 GIORNI, CIOE AL 95%. 99 % MA PER RISPETTARE I PARAMETRI STABILITI DALLA MEDICINA, SI CONSIGLIANO 90 GIORNI PER RITENERSI FUORI PERICOLO.
E VERO TUTTO QUESTO
GRAZIE ANTICIPATAMENTE DELLA SUA RISPOSTA IN MERITO A QUANTO CHIESTO
SALUTI NINO
- Risposta di :
- Gentile Nino,
la ricerca dell'antigene P24 è una metodica già utilizzata da oltre 10 anni com3e marcatore grossolano della reolicazione virale di HIV (poi sostituita dalla diagnostica PCR). Un rinnovato interesse per questa metodica è avvenuto a seguito della commercializzazione dei test ELISA di IV generazione che hanno coniugnato in un medesimo test la ricerca anticorpale ELISA a quella dell'antigene P24. Le ditte produttrici sostengono che in questo modo si possa abbattare il periodo finestrra ad appena 2 settimane. In ogni caso la PCR qualitativa rimane ancora la metodica più sensibile per identificare le infezioni acute da HIV. A causa della scarsa eperienza clinica dei test ELISA di IV generazione riteniamo di non modificare al momento l'indicazione di considerare definitivo un test di screenong a 90 giorni dal comportamento a rischio.
cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi