Scheda quesito
- Nickame:
- vale
- Data:
- 31/08/2005
- Quesito:
- Salve,inanzitutto complimenti per il vostro servizio che ritengo professionale e serio.Ho avuto un rapporto orale protetto( io passivo)con una prostituta e quindi ritengo questa condizione tranquilla a fronte di un eventuale contagio.In seguito ho avuto dei pensieri"strani"probabilmente dovuti all'aspetto psicologico del dopo rapporto.Ho analizzato tutti gli aspetti a rischio che potrei avere avuto forse anche inventadomeli e alla fine mi sono creato questo dubbio.Se nell'atto dell'inserimento del preservativo la prostituta avesse avuto anche solo una piccola ferita leggermente sanguinante e avesse"sporcato l'interno del preservativo e' da considerare a rischio o un contatto indiretto (dita della mano/interno preservativoi/pene)?Visto il tipo di rapporto(orale con masturbazione alla base del pene)c'e' differenza con un rapporto completo(sfregamento interno alla vagina ) ovvero maggiore difficolta' ad arrivare al glande/meato uretrale di eventuali tracce di sangue?Nel mio caso non ho riscontrato e non ho visto sangue che mi abbia sporcato pero' mi e' venuta questa idea.So che se la prostituta avesse avuto delle ferite aperte attivamente sanguinanti me ne sarei accorto (ed anche lei)ma e' l'eventualita' di piccole ferite difficilmente visibili (soprattutto perche' il rapporto e' avvenuto con scarsa luce) che mi ha fatto venire questa "paranoia".Forse da voi voglio solo un piccolo sostegno psicologico (ed il fatto che mi rispondiate gia' lo e')ma non e' mia abitudine trovarmi in queste situazioni e quindi mi trovo in difficolta'.Buon lavoro e grazie della risposta.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Vale,
come lei stesso scrive, l'episodio da descritto non è da considerarsi a rischio. Anche nell'eventualità che la prostituta potesse avere delle lievissime escoriazioni, che lei non ha notato, il possibile contatto tra sangue e mucosa sarebbe da considerare un contatto indiretto, perciò non a rischio.
Se le nostre parole non sono sufficienti a tranquillizzarla, potrebbe rivolgervi ad uno psicologo, con il quale nel vis à vis, avrebbe occasione di parlare più apertamente di ciò che le procura malessere ed avere un maggior sostegno psicologico.
Saluti.
S. Zona, dr.ssa C.Galli