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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di cla.g del 23/08/2005

Scheda quesito

Nickame:
cla.g
Data:
23/08/2005
Quesito:
Durante la notte del 6 agosto io e un mio amico ci siamo iniettati il Minias in vena. La prima volta ognuno di noi ha usato la sua siringa ma successivamente abbiamo perso coscenza e non ricordiamo bene cosa sia successo. La mia paura è di essermi iniettato successivamente usando la sua siringa o di essermi in qualche modo bucato accidentalmente con la sua siringa. Il mio amico è affetto da hiv e da hcv e ha viremia zero. Successivamente (dopo sei ore), non sapendo cosa fare ho preso combivir (che lui mi ha dato) e ho continuato a prenderlo ogni dodici ore per una settimana. Quando devo fare gli esami per l'epatite c ? Posso iniziare prima a controllare le transaminasi? Farò quelli per l'hiv già dopo quattro settimana (la prima volta). E' possibile che l'assunzione del combivir per una settimana possa ritardare la sieroconversione? Se presa in tempo l'epatite c ha qualche speranza di essere debellata?
Risposta di :
Gentile Cla.g, nel caso in cui lei avesse scambiato l'ago con il suo amico HIv e HCV positivo il rischio di infezione sarebbe elevato. La profilassi con combivir può avere ridotto in parte il rischio di infezione da HIV. La invito comunque ad eseguire un test HIV ora e a diatanza di 3 e 6 mesi dall'evento a rischio. Per HCv non esistono profilassi efficaci. Tuttavia la sieroconversione da HIV, frequentemente identificata con il semplice rialzo delle transaminasi e una viremia HCV plasmatica, può giovare della terapia interferonica in fase acuta, praticamente azzerando il rischio di cronicizzazione di malattia. Cordiali saluti Dr. G. Guaraldi