Scheda quesito
- Nickame:
- malenurse
- Data:
- 19/08/2005
- Quesito:
- Gentili medici
sono un operatore senitario, nell'ospedale della mia asl annualmente ci sottopongono ad esami sierologici tra cui il test per hiv. Ho letto su alcune riviste specializzate che ad un individuo può essere comunicato lo stato di sieropositività solo in caso di assoluta certezza; per quanto riguarda la nostra realtà non veiene richiesto il test Western Blot di conferma in caso di test elisa pos. o ind..Questo è giusto? Come operate nella vostra realtà? Inoltre leggendo tra le varie domande del vostro sito ho appreso che la pep va iniziata dopo 4 ore dall'esposizione nella mia asl i risultati di esami sierologici eseguiti per eventuale denuncia per inf. sul lavoro si sanno il giorno dopo e solo se l'interessato li va a richiedere e con non pochi problemi come comportarsi ?Grazie mille complimenti per il Vostro lavoro
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Malenurse
le informazioni che ha letto sono corrette, per quanto riguarda la realtà modenese gli operatori sanitari che subiscono un infortunio a rischio biologico devono interrompere l'attività lavorativa per eseguire quanto prima una consulenza infettivologica per stabilire la reale necessità di eseguire la profilassi post-esposizione , devono sottoporsi ai test di screening per HIV, HBV e HCV e quindi ottenere il consenso del paziente fonte ad eseguire a sua volta il test HIV, HCV,e HBV. Qualora la PEP sia necessaria ovvero in caso di ELISA positivo sul paziente fonte, l'infortunato inizierà la HAART e sarà invitato ad eseguire controlli regolari per tutto il tempo di assunzione della terapia e anche nei mesi successivi al fine di escludere eventuali infezioni riconducibili all'infortunio. In caso di ELISA positivo di solito non si aspetta la conferma in Westernblot che viene eseguito il giorno successivo. Successivamete se il test di conferma risulta negativo si contatta l'infortunato per sospendere la profilassi. Per quanto riguarda la situazione che descrive presso la struttura dove lavora le consiglio di rivolgersi alla direzione sanitaria o eventualmente ai sindacati.
Cordiali Saluti.
Dr.ssa C.Vanzini