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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di LBM del 03/08/2005

Scheda quesito

Nickame:
LBM
Data:
03/08/2005
Quesito:
Ho conosciuto un ragazzo di cui mi sono innamorato e dopo un pò siamo stati insieme. Dopo qualche mese di frequentazione abbiamo fatto l'amore (sono gay).I ns rapporti sono stati orali -senza eiaculazione- e anali (non molti) sempre protetti da preservativo. Dopo 2 mesi ho avuto una linfoadenopatia e mi hanno riscontrato una mononucleosi (iGg presenti e positività al virus epstein ..c'è scritto cosi sulle analisi). Dopo altri 4 mesi l'episodio si è ripetuto ancora + forte. IL medico non sa che sono gay e ha trattato tutto come una mononucleosi molto forte. Dopo 2 mesi abbiamo scoperto che il mio compagno è s+ ma non si ricorda qdo potrebbe averlo preso. Ho fatto il test ed è risultato negativo. Io non mi spiego i 2 episodi di linfoadenopatia...ma il test è negativo. Con lui ho praticato solo safer sex ora. Da qualche giorno però sento un bruciore alla lingua e la paura sta riaffiorando. Questa volta però non ho il coraggio di andare a fare il test. L'ultimo rapporto con lui (sempre protetto) risale a 1 mese fa ormai - in questo senso mi sento bloccato. NOn so che fare: la lingua mi brucia. Ho paura ad andare dal medico. Sui siti vedo che la glossite è legata ad hiv. Mi tremano le gambe e non sto scherzando se vi dico che a volte ho la nausea. Non so a chi rivolgermi e vivo nel terrore di essere s+ e di aver distrutto oltre la mia vita anche quella dei miei genitori. Sono stato un incoscente, non so che mi è preso a continuare la relazione: ora sento che l'amore che provavo per questa persona sta calando notevolmente. Vorrei fosse mia amica ma se glielo dico ho paura che mi lascerebbe e ho paura di fargli del male dicendogli che non voglio star con lui perchè ho paura di contagiarmi. Mi reputo un essere ignobile in questo senso. A volte penso che dovrei tutelare la mia serenità e non ragionare cosi ma sono molto confuso e non so cosa fare. Inoltre a 28 anni sento di aver rovinato tutto se avessi contratto il virus. Navigando sul sito lilachat ho letto una consulenza di un sito svizzero per i gay e mi hanno risposto che se l'eiaculazione non c'è stata in bocca dovrei stare tranquillo nell'eseguire il test anche perchè le goccioline pre spermatiche non hanno quantità sufficiente di virus per diffondersi. Ma è vero ? Pensavo di trovare l'amore invece ho trovato la delusione, la paura e forse una malattia che in fin dei conti "me la sono cercata". Non ho nemmeno il coraggio di dirle in faccia a un medico queste cose! Passo le mie giornate a cercare di non pensare ma sto male. Non so nemmeno cosa raccontare ai miei genitori............................. Vivo nel terrore. So che mi direte di fare il test: razionalmente sarebbe la scelta migliore ma come trovare il coraggio? Che raccontare in caso di sieropositività ? I miei sono molto omofobi e non posso certo di loro come sono andate le cose...per lo più mia madre soffre di cuore enon vorrei essere responsabile di un infarto. Scusatemi per lo sfogo: cerco solo un pòdi consolazione. Grazie.
Risposta di risponditore non trovato:
Salve LBM, accogliamo il suo sfogo e comprendiamo il suo stato d'animo. A questo punto la cosa corretta da fare è avere la conferma, a sei mesi dall'ultimo contatto a rischio, del test HIV con esito negativo da lei già effettuato. Dal suo racconto non è chiaro se questo primo test è stato fatto ad un mese o a tre dall'ultimo contatto non protetto, per cui diamo l'indicazione definitiva dei sei mesi. Infatti nel caso di rapporti a rischio con partner sieropositivo il test risultato negativo a uno o a tre mesi dal contatto deve trovare conferma a sei mesi. I rapporti orali non protetti vengono considerati non a rischio zero, ma a basso rischio, mentre sono considerati sicuri i rapporti protetti dal profilattico usato correttamente dall'inizio alla fine. Quindi, nel suo caso, l'indicazione di effettuare il test HIV non è motivata dai sintomi che lei descrive, nè dalla mononucleosi che ha certamente avuto, bensì dai comportamenti a rischio con partner sierpositivo che lei ha descritto (rapporti orali non protetti). Possiamo aggiungere che la situazione attuale non è semplice da affrontare nè per lei nè per il suo ragazzo che sicuramente dovrà fare i conti con la propria sieropositività, con i timori ad essa collegati e forse con il senso di colpa di aver messo in pericolo la salute di altri.Potrebbe essere di aiuto, per entrambi, parlare tra di voi di questi sentimenti del tutto comprensibili, da una parte e dall'altra. Inoltre, se lo ritiene utile, può scrivere nuovamente al nostro sito. Cordiali saluti Dr.ssa M. Durante