Scheda quesito
- Nickame:
- angeloa
- Data:
- 15/07/2005
- Quesito:
- Vi ho mandato già un quesito dicendo di aver eiaculato, io in posizione eretta, sul mio partner (uomo) DISTESO SUL LETTO. l'EIACULAZIONE è AVVENUTA MENTRe IO COn UNA MANO PROTEGGEVO I GENITALI E L'ALTRA MI MASTURBAVO. il liquido seminale raggiungeva le labbra e la guancia del partner. Due giorni dopo andavo in un centro e, pur escludendo la possibilità di rischio di contagio, la dott.ssa presente mi consigliava il test. Dopo tre giorni lo ritiravo ed era negativo. Ora: al momento del ritiro un'altra dott.ssa e un infermiere mi hanno spiegato che il rischio era bassisssimo e dopo tre mesi il test sarebbe stato definitivo. Il giorno prima ero andato da un infettivologo dell'ospedale s. Raffaele di Milano il quale mi aveva rilasciaro il seguente "referto"su carta intestata e firma e timbro: "A richiesta dell'interessato si dichiara che la trasmissione di HIV non avviene per via aerea, ovverro in assenza di contatto tra mucosa orofaringea e genitali". Forte del parere in questione, ho rispiegato alla dott.ssa e all'infermiere che mi sembrava di non capire le modalità del contagio. e ho cittao anche la vostra risposta negativa. Allora hanno detto: "mA LEI NON AVEVA RACCONTATO QUESTO, SEMBRAVA CHE IL SUO GLANDE FOSSE ENTRATO A CONTATTO CON LE LABBRA O ADDIRITTURA CON LA BOCCA DEL PARTNER. PRENDA IL TEST IN QUESTIONE LO MOSTRI SE VUOLE AL PARTNER E GLI DICA PURE ChE SE L'INDOMANI SI SCOPRE SIEROPOSITIVO PERCHè L'HA PRESO TRE VOLTE NELL'ANO LA COLPA, COME PROVA ILTEST, NON è LA SuA , VISTO CHE LEI E' NEGATIVO". IL 13 LUGLIO NUOVO CONSULTO CON UN INFETTIVOLOGO MILANESE E STAVOLTA E' STATO IL PRIMO A OCCUPARSI DI AIDS A MILANO, rEFERTO: IL SIG. B: depone un rapporto sex con persona presumibilmerne HIV - Le modalità del rapporto non rientrano tra le modalità che possono comportare un rischio infettivo". Il giorno dopo ho richiamato il centro del test per scusarmi con le escandescenza della settimana prima e lo stesso infermiere del secondo colloquio mi ha riposto: "Lei il rischio non l'ha neppure aperto, non solo non l'ha chiuso".
Ora: è così? Devo fare magari un test Pcr in 15 giorni per mettere il cuore in pace o sono soldi buttati?
Grazie
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Angeloa,
se l'episodio che ci ha riferito è stato come lei ci ha descritto, ribadiamo ulteriormente ciò che le abbiamo già scritto precedentemente: l'episodio non è a rischio di trasmissione. Non riteniamo pertanto necessario effettuare ulteriori test.
Può quindi stare tranquillo.
Distinti saluti.
S. Zona, Dr.ssa C.Vanzini