Scheda quesito
- Nickame:
- mirko
- Data:
- 07/07/2005
- Quesito:
- Buon giorno,
innanzi tutto vi ringrazio di aver preso in considereazione la mia lettera.
Vi espongo la mia situazione:
Il 15 dicembre 2004 ho avuto un rapporto non protetto con una prostituta.
Dopo l'accaduto sono stato assalito dalla paura di aver contratto il virus hiv.
Ne ho parlato due giorni dopo con un medico del reparto infettivi di un ospedale di Milano
il quale mi ha fatto fare, il giorno stesso, il test di ricerca degli anticorpi (penso,
non tanto perchè potessero già essere visibili gli anticorpi,
ma, per conoscere il mio stato sierologico in quel momento)
Me ne ha fatto ripetere altri due a distanza di un mese e di tre mesi,
tutti risultati negativi.
A quel punto mi ero molto tranquillizzato.
All'inizio del sesto mese però ho iniziato ad accusare un dolore ed un leggero
rigonfiamento alle ghiandole del collo e delle ascelle.
Preso dal panico non ho potuto che collegare la cosa al fatto avvenuto 5 mesi prima
ed ho aspettato la scadenza dei 6 mesi per ripetere nuovamente il test. Anche quest'ultimo negativo.
Le mie domande sono queste:
Mettendo il caso che il mio problema alle ghiandole (che non è ancora scomparso)
fosse dovuto ad una sieroconversione,
il test anti hiv avrebbre evidenziato gli anticorpi ad un mese dalla comparsa di questi sintomi?
Forse ci vuole piu tempo perchè il corpo crei abbastanza anticorpi in modo da
essere visibili al test?
Ci sono altre malattie Sessualmente trasmissibili che possono causare problemi di
questo tipo a distanza di 5/6 mesi?
Ho già fatto anche il test epatite a,b,c e sono a posto.
Non capisco perchè questo dolore alle ghiandole non passa mai!
Vi ringrazio moltissimo,
Mirko
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Mirko,
i test HIV da lei eseguiti a 2 giorni, 1, 3 e 6 mesi con esito negativo, hanno un valore definitivo.
Per quel che riguarda i rigonfiamenti linfonodali ascellari e del collo (che sono un segno aspecifico), la causa può essere riconducibile ad una qualsiasi infezione (Mononucleosi, malattia da graffio del gatto, ecc...) pertanto è consigliato rivolgersi da suo medico curante per gli accettamenti del caso.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Mazeu I.