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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di max del 17/05/2005

Scheda quesito

Nickame:
max
Data:
17/05/2005
Quesito:
SE IL TEST ELISA E' AFFIDABILE DOPO 3 MESI IL RAPPORTO A RISCHIO PERCHE' VA RIPETUTO DOPO SEI?
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Max, le riporto la posizione dello staff Helpaids sul periodo finestra, così come può leggere sul nostro sito. L'interpretazione del test HIV non è difforme da ogni altra interpretazione diagnostica in medicina in cui il medico è chiamato a prendere decisioni cliniche pur nella consapevolezza dei limiti di sensibilità e specificità degli strumenti che utilizza. La percentuale di risultati falsamente negativi con il test HIV varia da uno 0.3% nella popolazione ad alta prevalenza di infezione (J Inf Dis 1993; 168:327) ad uno 0,001% nella popolazione a bassa prevalenza (N Engl J Med 1991; 325:593). Ogni test andrebbe pertanto discusso con personale sanitario qualificato e contestualizzato nella situazione di rischio epidemiologico del soggetto esposto. L'esito falsamente negativo dei risultati è dovuto principalmente all'esecuzione del test nel periodo finestra. Dopo l'avvenuta infezione da HIV, l'organismo impiega circa 10-14 giorni a formare gli anticorpi, identificati dal test ELISA (Clin Infect Dis 1997; 25:101; Am J Med 2000; 109:568). Alcune persone sieroconvertono dopo 3-4 settimane, ma virtualmente tutti i pazienti sieroconvertono dopo 6 mesi dall'infezione (Am J Med 2000; 109:568). Per questo motivo le istituzioni pubbliche, tra cui l'istituto Superiore di Sanità, propongono di eseguire un test a distanza di 6 mesi da un contatto a rischio, tutelandosi in questo modo anche da possibili questioni legali. L'esperienza clinica tuttavia è diversa. La disponibilità di kit commerciali di III e IV generazione ha enormemente aumentato la capacità di rilevare anche quantità minime di anticorpi neoprodotti riducendo il periodo finestra talora al di sotto di 1 mese. Nell'esperienza clinica condivisa, 3 mesi appaiono un periodo più che sufficiente per ritenere probante il risultato di un test ELISA. In ogni caso valutazioni circa la tipologia del contatto, lo stato sierologico del paziente fonte e la reiterazione del rischio imporranno maggior prudenza nell’interpretazione clinica del risultato. Riteniamo pertanto che nella valutazione clinica individuale il coulsellor può con assoluta correttezza scientifica stabilire sufficiente un periodo finestra di tre mesi. Al contrario se ritiene che esistano situazioni di rischio aumentato possa richiedere la ripetizione del test anche oltre 6 mesi dal comportamento a rischio. Cordiali saluti, dott.ssa S.Ciaffi