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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di peter del 04/05/2005

Scheda quesito

Nickame:
peter
Data:
04/05/2005
Quesito:
Gentile Dr Guaraldi volevo un suo autorevole parere in merito alla mia situazione visto che non so più dove sbattere la testa e sono veramente molto preoccupato per non dire spaventatissimo. Il primo marzo 2005 ho avuto un rapporto vaginale e anale non protetto con una persona sconosciuta e di vita durante una serata un po’ brilla. L’indomani realizzato l’evento e visto che rilevavo pure delle tracce di sangue (pare non mio visto che non manifestavo lesioni apparenti) sono stato sopraffatto dalla paura di aver contratto l’hiv. Ho fatto molti test fin’ora tutti negativi: a due sett. (IV combo) a quattro (eia) a sei (IVCombo) e l’ultimo oggi (meia) a 63 gg dall’evento (9 sett) presso un laboratorio privato (mi vergognavo ritornare in ospedale). Capisco che il mio atteggiamento ha poco senso ma sono stato spinto da attacchi d’ansia crescenti e dal fatto che ogni giorno che passava mi trovavo addosso tutti i sintomi da sieroconversione , inoltre sono due mesi che dormo un ora a notte e sono rimasto molto turbato dalle affermazioni del personale del reparto M. infettive che sostiene l’esistenza, addirittura da loro rilevata, di assai frequenti sieroconversioni dopo i due mesi. Leggendo le sue risposte a suo tempo date mi ero tranquillizzato poi mi hanno smontato tutto e quando ho riferito che lei sostiene di stare abbastanza tranquilli dopo 6 sett. hanno sorriso dicendo che sono solo baggianate. Ora le volevo chiedere: i test che ho fatto sono equivalenti nell’efficacia a rilevare gli anticorpi oppure l’ultimo (meia) è un test rapido con una affidabilità modesta?? Premesso che faro certamente altri test di conferma che percentuale di rischio d’aver contratto l’infezione mi rimane con un test negativo a 9 settimane? O meglio lei stesso come si riterrebbe con in tasca un test negativo a 9 settimane? Considerato che ogni tipo di rapporto è da considerarsi a rischio che probabilità posso avere avuto di incontrare una persona sieropositiva ignara della sua condizione?? La prego di rispondermi perchè sono molto ansioso e purtroppo anche ipocondriaco e questo inferno mi rende impossibile la pur minima normalità. La ringrazio sin d’ora facendole i mie più sentiti complimenti Luca
Risposta di :
Gentile Peter, anche recentemente ho avuto modo di confrontarmi con colleghi statunitensi che si occupano di infezioni acute e le confermo che è esperienza clinica condivisa che la mediana delle sieroconersioni avennga alla 6°-8° settimana dal contatto infettante. Ritengo pertanto che lei possa essere ragionavolmente tranquillo sopratutto per il fatto che si sta valutando un rischio singolo e non una reiterazione di comportamenti a rischio. Cordiali saluti Dr. G. Guaraldi