Scheda quesito
- Nickame:
- dabo68
- Data:
- 10/04/2005
- Quesito:
- Buongiorno a tutto lo staff. In primis volevo ringraziarvi per la risposta quasi immediata data al mio quesito.Ora purtroppo mi è sorto un ulteriore dubbio: il test Eia che tipo di test è? ho letto di svariate generazioni.... è sufficientemente sensibile a rilevare comunque piccole quantità di anticorpi?
... ed ancora: le sieroconversioni dopo 4 settimane (con data certa del contagio) sono tratte dall'esperienza diretta o da casi segnalati nella letteratura mondiale? Premesso che è necessario il test a 3 mesi e pure oltre, un primo esito negativo a 30 giorni deve (o puo') ragionevolmente essere considerato rassicurante cosi da non dover convivere con uno stato d'ansia e di terrore che nel mio caso sono distruttivi? (sono calato 7 kg in un mese).
Il persistente dolore all'ascella senza apparente e palpabile aumento dei linfonodi a cosa può essere correlato??
la febbre da sieroconversione è di solito alta? una febbricola persistente intorno a 37 può essere legata all'ipertono ansiogeno che mi accompagna da oltre un mese?
Per quanto poi riguarda il contatto sangue mucosa, che influenza avrebbe su un eventuale ritardo di conversione? ... non ho infatti ben compreso perchè se fossero state sole secrezioni vaginali potevo esser maggiormente tranquillo. In fin dei conti non dovrebbe essere importante il mezzo d'infezione ma l'infezione stessa, se avvenuta o meno.
Ultima domanda: ho eseguito anche i controlli per l'epatite b e c ma non per la sifilide in quanto a distanza di un mese non avevo avuto comparsa di sifilomi, ne di nessun altro sintomo di altre mts. cosa mi consigliate di fare ulteriormente??
Vi ringrazio per la risposta e rinnovo i miei complimenti a questo insostituibilre servizio.
- Risposta di :
- Buongiorno dabo68,
il test EIA è un test immunoenzimatico o ELISA. Attualmente esistono in commercio solo test di III e IV generazione.
Nella mail precedente ho citato l'esperienza clinica individuale, nella letteratura sono citate sporadicamente sieroconversioni ritardate. Ritengo ragionevole essere tranquilli dopo il primo esito negativo a 30 giorni.
Il dolore all'ascella non è suggestivo di infezione primaria da HIV, non ècomunque possibile eseguire delle diagnosi cliniche vie internet pertanto le consiglio di essere valutato vis a vis da un medico.
La febbre in corso di sieroconversione è abitualmente alta, tuttavia può anche essere modesta o del tutto assente.
La via di contagio non condiziona il tempo di sieroconversione che è una variabile principalmente legata all'ospite.
Consiglio screening per LUE anche in assenza di lesioni dermatologiche.
Cordiali saluti.
Dr. G. Guaraldi