Scheda quesito
- Nickame:
- MAX
- Data:
- 30/03/2005
- Quesito:
- Gent.le dott. Guaraldi,
ho già scritto poco tempo fa dando le mie impressioni sul test PCR in quanto studente di biologia molecolare. Ora le scrivo per alcune delucidazioni.
Non le descrivo il rapporto perchè mi risulterebbe difficile, consideri comunque un buon livello di rischio. I sintomi non sono stati particolarmente invalidanti più che altro sensazioni strane, febbricola altalenante mai oltre 37.5 della durata di 5 gg, fastidi ai linfonodi ascellari, ma non gonfi almeno al tatto, mal di testa a tratti.
Indipendentemente da quest'ultimi che potrei anche aver sopra/sottovalutato le dico i tests che ho in mano dall'ultimo rapporto a rischio:
-a 20 gg test ELFA con ricerca di antigene P24 di IV generazione: negativo
- a 4 settimane PCR hiv1 rna qualitativo: negativa
-a 8 settimane PCR hiv1 rna qualitativo: negativa
- a 11 settimane PCR hiv1 dna (non rna) qualitativa: negativa
Ipotizzando che io sia un soggetto che tende a sieroconvertire tardivamente il fatto di avere test virali negativi dovrebbe tranquillizzarmi? Non so perchè ma mi sembra di essere più sicuro con la PCR perchè non so come avviene la mia risposta anticorpale.
Ultimo questito: perchè lei sostiene che la PCR per dna è meglio di quella per rna? Sono entrambe PCR qualitative e dal punto di vista pratico non dovrebbe cambiare nulla.
Distinti saluti e grazie
- Risposta di :
- Gentile Max,
i suoi test sono in gado di escludere una infezione da HIV.
La PCR per DNA provirale è più sensibile di quella per RNA perchè coglie trascritti più precoci della replicazione virale.
Cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi