Scheda quesito
- Nickame:
- miki74
- Data:
- 24/02/2005
- Quesito:
- A metà del mese di ottobre 2004 ho avuto un rapporto protetto con una prostituta asiatica (in Italia). Sono praticamente certo che il preservativo non si sia rotto.
Dalla metà di novembre ho cominciato ad accusare prima tosse (faringite), poi da dicembre e fino alla fine di gennaio con una parabola ascendente e poi discendente ho accusato quanto segue:
febbricola, astenia, sudorazione notturna e a volte diurna, nausea, dolori muscolari e articolari, strane fitte alla testa, dolori al torace, lingua bianca.
Dalle analisi è risultato: lieve incremento della ALT (peraltro elevata da più di un anno) e della Ggt, positività mediamente elevata alle Igg della mononucleosi ma non alle Igm, infezione pregressa di herpes 1, positività alle Igg della rosolia. Tra dicembre e febbraio ho riscontrato anche un discreto calo dei globuli bianchi.
Oltre ai test per le epatiti, ho fatto il test Hiv1/2 a 2 mesi e a 4 mesi dal rapporto: negativi; inoltre l'analista mi ha confermato che tra i due test non vi è stata alcunissima variazione e che la macchina meno di qual vaolre non può segnare.
Sono tre mesi che praticamnte non dormo e in più da qualche giorno ho un po' di indolensimento ai linfonodi e ogni tanto la nausea. Non so a questo punto se sto somatizzando a causa dell'ansia o se il mio timore è giustificato e dovrei fare il test Hiv-Rna. Cosa ne pensate? Vi prego rispondetemi presto. Grazie
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve MIki74,
ci racconta di aver avuto un rapporto protetto con una prostituta, dopo il quale ha accusato sintomi di varia natura: ha eseguito diversi test sierologici, tra i quali un test HIV a quattro mesi dal rapporto, risultato negativo.
I rapporti protetti dal preservativo non sono a rischio di trasmissione di HIV: lei ha avuto conferma anche dal test risultato negativo.
Pensiamo quindi che i suoi sintomi non sono da considerarsi come risultanti da infezione hiv. L'ansia e il timore di cui scrive, potrebbero come lei ipotizza, giustificare le difficoltà nel sonno o altri sintomi somatici. Potrebbe per questo, rivolgersi ad uno psicologo con il quale parlare di questo suo malessere, al fine di identificarne le cause e trovare possibili soluzioni.
Saluti.
Dott.ssa C.Cappi, dr.ssa C.Galli