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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Massimo del 21/02/2005

Scheda quesito

Nickame:
Massimo
Data:
21/02/2005
Quesito:
Ho letto sul sito http://www.aids.it/medica/diagnosi/test/eia.asp la seguente frase: gli anticorpi sono l’espressione del riconoscimento della presenza del virus da parte del sistema immunitario dell’organismo e, dopo il contagio, si formano dopo un periodo medio di 2 mesi e 6 mesi dopo l’infezione il 95% delle persone infettate presenta gli anticorpi. Non capisco il 95%.... perchè un 5% non è assolutamente trascurabile!!! Se non sbaglio questo vuol dire che su 100 persone che fanno il test sieropositive 5 non lo risultano e potrebbero addirittura non sapere di esserlo..... Scusate io ho un gran rispetto per la scienza e la medicina ma se mettiamo questo dato, poi mettiamo che alcuni sieropositivi non sviluppano affatto la malattia non ci si può stupire se nascono forme di pensiero che mettono in dubbio tutto ciò. Spero possiate replicare a questo dubbio. Saluti e Buon lavoro
Risposta di risponditore non trovato:
Salve Massimo, il sito da lei consultato è quello della divisione di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano: purtroppo non sono riuscita a trovare sul sito i dati scientifici a cui fanno riferimento. In base ai dati scientifici in nostro possesso, la percentuale di risultati falsamente negativi in un test ELISA varia da uno 0.3% nella popolazione ad alta prevalenza di infezione (J Inf Dis 1993; 168:327) ad uno 0,001% nella popolazione a bassa prevalenza (N Engl J Med 1991; 325:593). Le cause di questa falsa negatività sono: A. Periodo finestra: dopo l’avvenuta infezione da HIV, l’organismo impiega circa 10-14 giorni a formare gli anticorpi, identificati dal test ELISA (Clin Infect Dis 1997; 25:101; Am J Med 2000; 109:568). Alcune persone sieroconvertono solo dopo 3-4 settimane, ma virtualmente tutti i pazienti sieroconvertono dopo 6 mesi dall’infezione (Am J Med 2000; 109:568). B.Sieroreversione: in alcuni soggetti in fase conclamata di infezione da HIV, precedentemente positivi al test, la debolezza delle difese immunitarie causata dalla malattia determina una scarsa produzione di anticorpi e la relativa negativizzazione del test. Questo può accadere anche all’inizio di una terapia antiretrovirale, nel periodo dell’immunoricostituzione. C. Agammaglobulinemia e risposta atipica dell’ospite: è una malattia molto rara, che determina un difetto nella produzione di anticorpi.(AIDS 1995; 9:95; MMWR 1996; 45:181; Clin Infect Dis 1997; 25:98) E.HIV1-N, HIV1-O, HIV2: il test ELISA può non riconoscere il sottotipo O (Lancet 1994; 343:1393; Lancet 1994; 344:1333; MMWR 1996; 45:561). Questo sottotipo è piuttosto raro, e solo 2 pazienti con HIV1-O sono stati identificati negli USA fino al giugno del 2000 (MMWR 1996; 45:561; Emerg Infect Dis 1996; 2:209; AIDS 2002; 18:269). Il sottogruppo N è anch’esso piuttosto raro, tant’è che fino al giugno 2000 negli USA non ne era stato segnalato nemmeno un caso (J Infect Dis 2000: 181:470): il test ELISA risulta in genere negativo, mentre il test in Western Blot può essere positivo (Nat Med 1998; 4:1032). Nel caso di HIV2, il test ELISA risulta falsamente negativo nel 20-30% dei casi: la determinazione dell’infezione si basa sull’uso di speciali test. Anche tenendo conto di questo, il test mantiene comunque una altissima sensibilità, è pertanto impropria una percentuale d'errore a sei mesi del 5%. Saluti. Dott.ssa Cinzia Cappi