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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di davide del 13/02/2005

Scheda quesito

Nickame:
davide
Data:
13/02/2005
Quesito:
Gentili dottori, cerco di essere il più preciso possibile: l'11 novembre 2004 sono stato punto da un tossico con una siringa (quindi non si tratta di una siringa abbandonata). Non conosco lo stato sierologico del drogato e non sono in grado di dirvi se la siringa contenesse sangue e/o se l'ago fosse sporco di sangue. Durante il periodo di sieroconversione non ho accusto alcuno dei sitomi "assintomatici" quali febbre, rush morbilliforme, candidosi, faringite, linfonodi ingrossati, herpes, ecc. Solo un raffreddore di 2 giorni senza febbre e senza mal di gola all'inizio della settima settimana. Il 7 febbraio 2005 (90 giorni dall'incidente) ho fatto il test ELISA di seconda generazione ed è risultato negativo. In funzione della vostra esperienza e dei casi analoghi trattati desidererei sapere se: 1) il test è da ritenersi definitivo o se è meglio ripeterlo al sesto mese, visto che non si tratta del test ELISA di terza o quarta generazione (molto sensibili), ma solo della seconda; 2) due giorni dopo il prelievo per il test ho avuto l'influenza con febbre. Considerando che l'influenza ha un incubazione di 1 settimana ritenete che il sangue prelevato possa aver alterato il test producendo un falso negativo ?? 3) per quanto rimane attivo il virus dell'HIV fuori dall'organismo a contatto con l'aria? e per quanto tempo invece se conservato dentro una siringa ? Spero di essere stato preciso. Ringrazio anticipatamente e Vi auguro un buon lavoro.
Risposta di :
Salve Davide, ci racconta di essere stato punto da un tossico con una siringa e di avere eseguito un test HIV di seconda generazione a distanza di 90 giorni, risultato negativo. Cercherò di rispondere con altrettanta precisione: 1. il test del 7/2/05 appare clinicamente definitivo, essendoci però anche implicazoni medicolegali, è opportuno estendere il periodo di osservazione a 6 mesi in analogia a quanto richiesto ai follow up per le espsosizioni occupazionali per HIV. 2. Un apisodio influenzale in incubazione non altera la risposta del test 3. il virus al di fuori dell'organismo rimane infettatnte per non oltre 20 minuti. Un commento: in una circostanza di questo genere, si sarebbe potuto considerare una profilassi post esposizione con farmaci antiretrovirali. Saluti. Dott.ssa Cinzia Cappi, Dr. G. Guaraldi