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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Michele del 18/06/2002

Scheda quesito

Nickame:
Michele
Data:
18/06/2002
Quesito:
Vorrei sapere che cosa si intende per malattia silente e vorrei qualche esempio di malattia silente, l'aids è considerata malattia silente? Se una persona è iscritta all'AVIS e ha superato tutti gli esami del sangue ed è idoneo alla donazione gli è stato fatto anche l'esame anti-Hiv? ho visto che fanno anche esami per l'epatite e per la sifilide e altri. Nel caso in cui non si abbiano rapporti a rischio che secondo voi è l'unico modo per contrarre il virus si può stare tranquilli? Essendo donatore Avis sei sottoposto a controlli quindi dopo attenti esami il donatore non ha nessuna malattia trasmissibile x via ematica, però non ho capito come mai chi fa il test hiv non gli viene lasciato un foglio scritto ma solo una comunicazione a voce! grazie della pazienza e delle vostre risposte e buon lavoro
Risposta di risponditore non trovato:
Per malattia silente si intende una malattia asintomatica (almeno per un determinato periodo di tempo) e un buon esempio sono le epatiti croniche. L'infezione da hiv può essere considerata una malattia silente: per anni la persona sta bene, poi però, in assenza di terapie, svilupperà l'aids a causa dell'indebolimento del suo sistema immunitario, quindi una serie di infezioni opportunistiche recidivanti (l'aids a questo punto, non è più una malattia silente). Riguardo all'AVIS, tutti i donatori vengono testati per hiv in modo da individuare possibili fonti di infezioni; non viene rilasciato un referto del test perché la donazione del sangue non può e non deve essere considerato un mezzo gratuito per fare esami sierologici; al contrario la presenza di un qualsivoglia rischio per hiv o altre malattie sessualmente trasmesse deve controindicare in modo categorico la donazione. Infine l'hiv non si trasmette solo per via sessuale, ma anche attraverso lo scambio di siringhe, il contatto con sangue infetto e da madre a figlio durante la gravidanza o il parto. Saluti Dr Dario Bertani