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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di ros2024 del 19/12/2024

Scheda quesito

Nickame:
ros2024
Data:
19/12/2024
Quesito:
salve ,innanzi tutto vi ringrazio per il supporto che è fondamentale e il lavoro che svolgete , dopo di ciò vi dico che mentre scrivo sono nel panico più totale in preda ad ansia e credo depresso per via di un rapporto a rischio avuto circa 15 anni fa nel lontano 2008. Dopo anni dall'accaduto circa 5/6 preso dal panico per via di alcune sudorazioni notturne da bagnare i vestiti con sensazione di freddo , e leggendo in rete che si potessero trattare di sintomi da hiv, mi sono deciso ad effettura un test fai da te risultando " negativo " , a distanza di circa 13 anni da quel famoso rapporto la mia compagna è rimasta in gravidanza ed ovviamente ha effettuato il test hiv in un laboratorio risultando negativo. La mia paura è che quel test fai da te effettuato possa essere stato falsato ed io essere positivo , ma se cosi fosse potrebbe essere possibile che dopo 15 anni stia bene? avendo una malattia autoimmune non dovrebbe peggiorare ed invece è stabilissima ? può essere che non abbia infettato la mia ragazza durante i rapporti non protetti anche se fossi positivo ? che come dicevo è risultata negativa al test in laboratorio? vi prego aiutatemi sono nel terrore più totale di aver contagiato tutti compreso mio figlio ,oggi ho rifatto un test della mylan ed è risultato negativo dato che sono passati tantissimi anni potrebbe trattarsi di falso negativo ? . grazie mille .
Risposta di :

Salve, comprendo che lei sta vivendo un momento di particolare sofferenza psicologica e ha un timore ingiustificato di avere infettato la sua compagna e suo figlio. 

Il test eseguito 15 anni or sono non c'è motivo che fosse un falso negativo. Tale evento è sostanzialmente nullo, in ogni caso il test Mylan ripetuto ha confermato la sua  negatività.

Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per meglio capire le radici della sua sofferenza

Cordiali saluti

Prof. Giovanni Guaraldi