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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di bruno del 19/06/2024

Scheda quesito

Nickame:
bruno
Data:
19/06/2024
Quesito:
Buon pomeriggio, vi contatto per chiedere una delucidazione in seguito a una vostra risposta a un mio quesito: leggendo altre consulenze simili alla mia in archivio avete scritto che il rapporto orale attivo (FELLATIO) è sicuro anche per chi ci mette la bocca anche se ci sono gengive leggermente sanguinanti in quanto non rappresentano una lesione talmente grave con un sanguinamento abbondantemente spontaneo da costituire rischio per la parte attiva, purchè non avvenga eiaculazione in bocca, non ritenendo necessario fare il test. A me invece avete risposto (raccontavo di non avere lesioni visibili e/o sanguinanti finchè proprio durante una fellatio ho iniziato a sentire sapore di sangue nella saliva e infatti sputando il liquido era un misto di saliva e sangue che mi usciva dall'attaccatura dei denti ma senza alcuna lesione visibile) che il rischio è molto basso anche nel caso di sanguinamenti come il mio, ma non nullo, consigliandomi un test a 40 giorni per stare tranquillo. Questa discrepanza che seppur lieve può fare la differenza per persone ansiose è dettata semplicemente da approcci prudenziali da parte di alcuni medici rispetto ad altri oppure ci sono altre motivazioni? Infine, un leggero sanguinamento in assenza di eiaculazione nella bocca che tipo di pericolo può costituire venendo a mancare lo sperma (e nel mio caso fuoriuscita di sangue dall'accattura dei denti ma assenza di lesioni, quindi nessuna "porta" d'ingresso) ?! Grazie mille per la disponibiltà.
Risposta di :

Buongiorno Bruno, 

sono d'accordo con quanto risposto dai miei colleghi al suo precedente quesito: il fatto che lei avesse un leggero sanguinamento gengivale (che di per sè significa la presenza di una porta di ingresso) la espone a un rischio per HIV con rapporti orali sempre molto basso, ma non definibile nullo. Per questo motivo, anche in maniera prudenziale, le è stato proposto di effettuare un test a 40 giorni, così da archiviare definitivamente l'episodio. 

Cordiali saluti, 

Dr. Filippo Calandra Buonaura 

Prof. Giovanni Guaraldi