Caro Frasak,
ci racconta di un rapporto risalente a metà agosto con le seguenti caratteristiche:
- orale attivo e passivo non protetto, senza eiaculazione;
- con anilingus;
- penetrativo attivo con sfilamento del preservativo durante l’estrazione del pene.
Dopo 34 giorni si è sottoposto a sierologia per HCV (HCV-Ab), test HIV di quarta generazione, sierologia per Treponema e Chlamydia trachomatis, tampone faringeo per clamidia e gonorrea.
Non è necessario che ripeta il test HIV, dato che il rapporto che ci racconta non ha le caratteristiche per essere definito a rischio di trasmissione di HIV. Il rapporto non sembra nemmeno avere caratteristiche che lo rendano a rischio clinico di trasmissione di HCV, pertanto non riteniamo vi sia necessità di ripetere questo test. In assenza di sintomi a livello orale o genitale, non riteniamo sia necessario eseguire nuove indagini volte a ricercare clamidia e gonorrea in queste sedi.
Per quanto riguarda il test per sifilide, noi consigliamo sempre l'esecuzione di test treponemico e non treponemico. In genere 5 settimane sono sufficienti per ottenere un esito con discreta affidabilità, anche se in alcuni casi si decide di ripetere l'indagine a 90 giorni. In caso di assenza totale di sintomi e nessuna sospetta lesione ascrivibile a infezione da sifilide si può decidere di rimandare il controllo alla successiva esecuzione di test di screening periodici per infezioni sessualmente trasmissibili, dato che ogni persona sessualmente attiva dovrebbe eseguirli con cadenza regolare ogni 6-12 mesi.
Cordiali saluti,
dott. D. Pavia, dott.ssa L.Gozzi