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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Dafan del 05/09/2022

Scheda quesito

Nickame:
Dafan
Data:
05/09/2022
Quesito:
Gent.mi, anzitutto ringrazio per il servizio che offrite. Sono qui per chiedere delle delucidazioni sulla modalita' di diagnosi di quest'infezione nonche' sull'affidabilita' dei test attualmente disponibili. Ho letto la maggior parte delle vostre risposte sulla tematica in questione ma volevo capire se queste ultime siano state o meno bene interpretate da me. Premetto che ho avuto due rapporti a rischio rispettivamente risalenti a 6 e 7 anni fa. Nel corso di tale periodo, sempre nel rispetto del "periodo finestra" di 90gg ho effettuato dei test rapidi "alere hiv1/2 combo" presso l'ospedale di Verona con risultati sempre negativi. Tali test sono stati ripetuti anche a distanza di 6 e 8 mesi dall'ultimo evento a rischio menzionato riportando sempre il medesimo risultato negativo. Nel 2017 ho intrapreso una relazione stabile con il mio partner attuale e per avere la certezza della mia negativita' ho effettuato nuovamente tre autotest rapidi Mylan a distanza di mesi tra l'uno e l'altro con esito negativo accantonando definitivamente la storia contagio. Nel 2021, durante un periodo di forte stress dovuto all'esame di abilitazione che stavo affrontando e postumi del covid, ho iniziato ad avere la cosiddetta "lingua a carta geografica". Tale episodio mi ha riversata nuovamente nel panico portandomi a ripetere nuovamente l'autotest mylan con risultato sempre negativo. Passato un anno da tale test e avendo comunque la stessa problematica alla lingua che va e viene ho deciso di ripeterlo (autotest mylan)nuovamente nel mese di maggio 2022 con risultato sempre negativo. Nel frattempo il mio compagno ha espresso il desiderio di donare il sangue e ci siamo recati per sottoporci alle analisi per l'idoneita' dalle quali siamo risultati idonei alla donazione quindi analisi sierologiche hiv1/2 ELISA ed RNA negative. Detto questo e purtroppo avendo letto anche oltre al dovuto su internet, mi trovo nel panico relativamente all'impossibilita' di identificare sottotipi rari dell'HIV. Se ho compreso bene le vostre risposte i test attuali (ELISA, rapidi o PCR) riescono ad identificare tutti i sottotipi dei vari gruppi appartenenti ai virus HIV 1 e HIV 2 e questo perche vanno ad individuare gli anticorpi prodotti nei contronti di proteine proprie di questi due virus principali utilizzando degli antigeni ben conservati tra ceppo-gruppi e sottotipi, nel caso della PCR invece amplificando parti ben conservate di virus anche in questo caso ben conservate e comuni ai due ceppi principali ai loro gruppi e sottotipi. Proprio per questo si dice che i test attuali siano in grado di identificare anche eventuali sottotipi nuovi. Questo vale anche per i cosiddetti forme ricombinate o infezione contemporanea HIV1/2? Il problema dell'identificazione quindi nascerebbe solo nel caso in cui si dovesse creare un virus talmente diverso dai due ceppi principali HIV1/HIV2? Se si quanto potrebbe essere probabile una simile evenienza? Nella speranza di avere un riscontro che mi possa facilitare la comprensione di questo fenomeno ringrazio nuovamente e porgo Cordiali saluti AD
Risposta di :

Salve Dafan, confermo che la sua dettagliata interpretazione della sensibilità e specificità dei test HIV di IV generazione rispetto alle varianti e sottotipi virali è corretto. Assolutamente nessun subbio che i test siano in grado di identificare sia HIV 1 che HIV2. Le emergenza di varianti virali nuove è un evento biologico del tutto improbabile e ancora meno probabile è che possano non essere riconosciute dai test attualmente in commercio. Può archiviare ogni preoccupazione

cordiali saluti

Prof G. Guaraldi