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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Ileo del 15/02/2022

Scheda quesito

Nickame:
Ileo
Data:
15/02/2022
Quesito:
Buongiorno a tutti, Sono nuovo e vi scrivo per avere, come da titolo, alcuni chiarimenti sulla masturbazione reciproca. Premetto che ho letto molto, forse anche troppo dato la persona ansiosa che sono ed ho appreso diverse nozioni che prima erano chiare solo in maniera grossolana. Nello specifico, parlando di masturbazione reciproca, ho appreso che è una pratica NON a rischio HIV, che si tratta di un contatto indiretto, che l’ambiente esterno non è un ambiente adatto per la sopravvivenza del virus rendendolo incapace di infettare da secondi a minuti, che il glande è una mucosa (qui in realtà non sono proprio privo di dubbi sulla possibilità di considerarla una porta di accesso per il virus al pari delle ferite), che i piccoli tagli sulle mani possono essere NON considerati pericolosi anche in caso di contatto con liquido potenzialmente infetto. Date queste premesse credo che il mio comportamento, che ora vi descrivo, possa essere considerato sicuro. Mercoledì notte ho avuto un rapporto di masturbazione reciproca con un* trans che si prostituiva lungo la strada. Sono abbastanza certo che prima che la sua mano toccasse il mio pene siano passati almeno 5 minuti da un ipotetico contatto con il pene di un altro cliente (ma probabilmente anche di più). Le sue mani inoltre erano tendenzialmente pulite o per lo meno asciutte. Durante la masturbazione io ho raggiunto l’orgasmo mentre lui/lei no, quindi non c’era presenza di liquido seminale (al più preseminale). I dubbi vengono qui: se la sua mano prima di toccare il mio pene avesse toccato il suo e fosse entrata in contatto con qualche goccia di liquido precoitale potrebbe essere un rischio? Le eventuali tracce biologiche di clienti precedenti sulle sue mani sarebbero comunque non considerabili a rischio? E se io avessi avuto sulla mano qualche goccia nei liquido precoitale del* trans, nell’atto di pulirmi con un fazzoletto (e quindi entrando verosimilmente in contatto con il mio glande) ho messo in atto un comportamento a rischio? Questi sono i dubbi che ho sulla mia esperienza e mi piacerebbe avere un riscontro da voi se io abbia corso un rischio o meno; avrei però anche dubbi più generici. Di che quantità di liquido si parla per definirlo potenzialmente a rischio in situazione di cute e mucosa del glande integre? Si parla spesso di ferita sanguinante per essere considerata una porta di accesso ma cosa significa? Una ferita che necessiterebbe di suture o anche un banale taglio col coltello mentre si affetta la verdura? Siete a conoscenza di ipotetiche infezioni nate da comportamenti come il mio? Immagino non esistano studi retrospettici in tale scenario ma magari la vostra esperienza è più concreta. Vi ringrazio per la pazienza e per le eventuali risposte. Non vi nascondo che sono un po’ preoccupato. Ileo
Risposta di :
Salve, Ileo,
se la mano del trans fosse entrata in contatto con qualche goccia del suo stesso liquido precoitale prima di toccare il suo pene si parlerebbe di contatto indiretto e non sarebbe a rischio per HIV.

Allo stesso modo eventuali tracce biologiche di clienti precedenti sarebbero non considerabili a rischio.

Non sarebbe a rischio neanche il fatto di avere avuto qualche goccia del liquido precoitale del trans nell’atto di pulirsi col fazzoletto.

Più che di quantità di liquido tale da costituire un rischio per mucosa del glande integra si parla di contatto diretto (a rischio) o indiretto (non a rischio). Invece la cute integra (del pene e non) non è a rischio se viene a contatto con liquidi biologici.

“Ferita sanguinante” significa una ferita aperta che sanguina abbondantemente al momento del possibile contatto a rischio e che è impossibile non notare. Quindi non necessariamente una ferita tale da necessitare punti di sutura, ma comunque una ferita molto sanguinante.

Non sono a conoscenza di infezioni nate da comportamenti come il suo.

Può stare tranquillo.

Cordiali saluti,
Michele Granata
Prof. Giovanni Guaraldi