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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di CNVFR del 12/11/2021

Scheda quesito

Nickame:
CNVFR
Data:
12/11/2021
Quesito:
Buongiorno. Premetto che la mia è una richiesta di consulenza dettata dal fatto che non riesco a controllare la mia patofobia pur avendo avuto solo conferme circa l'impossibilità di contagio. L'episodio che mi riguarda è il seguente: 25 agosto 2021 Come ogni pomeriggio sono sceso al bar per prendere un caffè. Tornato in ufficio, ho preso un bicchiere di carta di quelli usa e getta che di solito sono impilati vicino al boccione. Ho preso il primo bicchiere, l'ho riempito di acqua e ho bevuto senza pensiero. Dopo qualche minuto guardo il bicchiere e vedo che in alto dove si beve era marrone, soprattutto dalla parte esterna del bicchiere e un pelo anche all'interno ma sempre in alto dove si appoggiano le labbra. Subito ho pensato che fosse lo sporco delle mie labbra che avevano bevuto il caffè (e infatti non ci avevo dato peso) però poi coi giorni ho iniziato a sviluppare una vera e propria fobia che quel marrone fosse sangue. Purtroppo non so mai se la mia descrizione tenda a sminuire o ad aumentare il fatto. Da quello che ho potuto dedurre nessuno si era avvicinato al boccione da diversi minuti (3-5 non lo so ma di sicuro nelle immediatezza prima di me nessuno era andato al boccione). Quando ho bevuto non ho sentito nessuno gusto di sangue in bocca e in bocca non avevo nessun taglio e nessuna lesione. Non ho sentito nulla di "fresco" perchè me ne sarei accorto dal gusto e due avrei trovato dello sporco sulle labbra cosa che non ricordo assolutamente. Lo sporco doveva essere superficiale e non fresco anche perchè il colore era marrone e non rosso limpido come sangue appena uscito. Ho parlato con due medici (un dermatologo e un infettivologo), per loro rischio 0. Ho chiamato l'ISS ben 2 volte. Qui sono stati decisamente categorici: "Ci si contagia solo tramite rapporti sessuali non protetti o condivisione immediata di siringhe. I contatti indiretti NON sono a rischio, rischio 0 perchè al di fuori del corpo il virus si disattiva in 5-10 secondi ed è impossibile infettarsi". Ho pure chiamato il numero verde LILA. Qui ho trovato un operatore bravissimo. Anche lui, davanti al mio panico, mi ha detto di stare assolutamente tranquillo perchè il rischio è nullo, dopo 30 anni di esperienza me lo confermava con assoluta fermezza e mi ha detto pure che se l'ISS dice rischio 0 è ASSOLUTAMENTE rischio 0 perché rispetto a Lila gli esperti dell'ISS sono decisamente più cauti e che quindi se anche loro dicono rischio 0 il rischio è 0". Per lo stress (immagino) mi sono venuti pure dei piccoli sfoghi ma il dermatologo a cui ho parlato mi ha detto che non c'entrava nulla con l'HIV proprio per quanto detto sopra. Ho pure fatto esami del sangue di routine il 12 ottobre tutti i valori nella norma. Il medico infatti mi ha detto che se gli sfoghi sarebbero stati dettati da un processo infettivo si sarebbe visto dagli esami e questo avrebbe comportato ulteriori analisi. E' quindi vero che il virus che il virus al di fuori del corpo non può infettare? Posso stare tranquillo? Dopo tutte queste rassicurazioni di istituzioni, medici e enti importanti posso chiudere la questione? Voi cosa ne pensate? Vi ringrazio di cuore
Risposta di :

Salve CNVFR,

abbiamo letto con attenzione il suo quesito, in cui ci racconta un episodio di possibile contatto con eventuale residuo ematico su di un bicchiere. Come già riferito dai colleghi, per la bassa capacità di sopravvivenza di HIV all'ambiente esterno, un eventuale, per quanto inverosimile, contatto di questo tipo, non l'ha esposta al rischio di trasmissione di HIV. Può tranquillizzarsi e chiudere la questione. Tuttavia, siccome definisce questa sua situazione come "patofobia" e ha già richiesto diversi pareri da vari enti e professionisti senza ritrovare serenità riguardo a questo episodio, le suggeriamo di prendere in considerazione di avvalersi di un supporto psicologico, in modo da poter vivere più serenamente.

Cordiali saluti

Dott. Roberto Bulgarelli, Dott.ssa L.Gozzi