Scheda quesito
- Nickame:
- Loris
- Data:
- 08/10/2004
- Quesito:
- Salve, 14 giorni fa ho avuto un rapporto attivo con un transessuale per strada.
Premetto che ho usato il preservativo, e quando sono venuto, ed è stato il momento di uscire dal suo ano, ho cercato alla base del pene il preservativo e non l'ho trovato.
A quel punto il transessuale ha detto "fermo, lo sfilo io...".
Il problema è che da quel momento a quando mi sono pulito il glande con il fazzoletto non ho ricordi... per me il profilattico poteva essere rotto o sano... ma non ricordo.
Durante il rapporto ho anche toccato il pene del transessuale che non aveva profilattico.
Sono andato ad un centro ospedaliero, dove mi hanno detto di fare il test subito per vedere se in passato ho corso rischi. Ma per quell'evento devo aspettare almeno 45 giorni, dato che hanno test di ultima generazione che mi potrebbe dare esiti probabili. Dato che so la finestra è di 3 mesi, volevo sapere alcune cose:
Quale il tasso/percentuale di riscontrare gli anticorpi a 45 gg.?
E a 2 settimane non c'è nessuna probabilità?
E facendo PRC a 45 gg? (So che può dare falsi positivi, ma in caso di esito negativo?)
La trasmissione ano-pene come può avvenire? (se sul pene non ci sono ferite rilevanti?)
Vi ringrazio sin dora della disponibilità, ma vivo in uno stato d'ansia in cui conto i minuti per il test, dato che ho la responsabilità di una moglie, almeno stavolta.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Loris
poichè non è in grado di ricordare con chiarezza se il profilattico da lei indossato era effettivamente rotto concordiamo con la necessità di eseguire un test HIV da confermare a 90 giorni dal contatto a rischio. La maggioranza dei test ELISA è in grado di riconoscere la presenza di anticorpi diretti contro il virus già entro il primo mese dall'infezione , tuttavia una percentuale non trascurabile di persone sviluppa gli anticorpi piu' tardivamente ( comunque mai dopo i 3 mesi); pertanto un test eseguito a distanza di un mese con esito negativo fornisce ottime indicazioni ma non ha valore definitivo. L'esecuzione di una PCR dopo 2 settimane dal contatto comporta un anticipo rispetto al test ELISA di soli pochi giorni ed è gravato da alti costi e una percentuale elevata di esiti falsamente positivi.Il numero di falsi negativi è molto basso ma questo comporta la ripetizione della PCR anche a 3 mesi per convalidare l'esito.
Il rischio di trasmissione attraverso il rapporto anale è molto elevato sia per il soggetto attivo che per quello passivo ed è legato alla traumaticità del rapporto. Sul sito potrà trovare chiare e dettagliate informazioni a riguardo.
Cordiali saluti.
Dr.ssa C.Vanzini.