Gentile Paranoico70,
nei laboratori universitari vengono da numerosi anni adoperati con successo vettori virali a scopo di ricerca. In questo sfortunato caso, l'ipotesi più probabile sembra essere quella di un errore di etichettatura, oppure una contaminazione, da parte di un campione di virus HIV che non era adeguato al livello di biosicurezza del laboratorio in cui lavorava l'allora studentessa, ma che proveniva da un altro laboratorio appartenente allo stesso ateneo. E' stato ipotizzato che un virus vettore potenzialmente infettivo per via aerea abbia acquisito sequenza virali di HIV, permettendone la trasmissione aerea, tuttavia non ci sono conferme al riguardo e il caso non ha generato alcuna epidemia, pertanto non può essere confermato.
Il virus HIV è e rimane trasmissibile solo attraverso i liquidi biologici infetti come il sangue, non per via aerea.
Non ha senso creare allarmismi.
Cordialmente,
S. Pioli, Prof. G. Guaraldi