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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di petrichor19 del 13/12/2019

Scheda quesito

Nickame:
petrichor19
Data:
13/12/2019
Quesito:
A seguito, purtroppo, di un comportamento a rischio (rapporto penetrativo, orale con eiaculazione e anale senza) con un ragazzo di cui non conosco lo stato di salute (successivamente ho scoperto che si tratta di un traditore, quindi post esposizione mi sono anche sentita peggio a livelli ansiogeni), mi sono sottoposta ad un test presso l'ospedale. Si tratta di un test che rileva gli anticorpi e l'antigene p24, quindi deduco sia di IV generazione. L'ho eseguito a 4 settimane (28 giorni esatti) esatte dall'esposizione a rischio, più che altro per la forte ansia e perché non riuscivo ad aspettare un solo giorno in più. Volevo effettuarlo già a 21 giorni ma il medico mi ha detto di no, di aspettare almeno un mese e così, come ho scritto, a 4 settimane ho fatto tutto. Risultato negativo. Al momento, l'infettivologo non mi ha chiesto nulla sulle dinamiche dell'esposizione. Io invece ho chiesto se a 4 settimane fosse definitivo e se dovessi ripeterlo e mi è stato risposto che sì, andava bene e non dovevo ripeterlo. Ora, sono passati circa 4 mesi dal test e li ho passati con l'estrema consapevolezza di essere sieronegativa. Tutto d'un tratto, mi è risalita l'ansia, notte e giorno, poiché penso che magari il test che ho fatto non sia attendibile e che 4 settimane siano troppo poche. È un fattore psicologico, mi sento come se fossi malata e come se fossi di nuovo al punto zero, come se non avessi fatto nessun test. Che consigli mi date? Secondo voi va bene così, a 4 settimane? Sarebbe un sollievo. Vi ringrazio in anticipo
Risposta di risponditore non trovato:

Buongiorno,

il test di IV generazione cui si è sottoposta dopo 4 settimane è da considerarsi affidabile. 

Può stare tranquilla e lasciarsi l'episodio alle spalle.

Se la forte preoccupazione che Lei racconta non dovesse cessare o dovesse peggiorare, Le consigliamo di rivolgersi ad una persona competente con cui poter parlare liberamente, in modo da superare questa paura.

In generale, consigliamo a tutte le persone sessualmente attive di sottoporsi a controlli periodici e test HIV, con l'obiettivo di vivere serenamente la propria sessualità.

Cordiali saluti,

M. Piccinini

dr.ssa Y.Grassi