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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di perseo del 10/09/2004

Scheda quesito

Nickame:
perseo
Data:
10/09/2004
Quesito:
Gentili dottori, giorni fa ho avito un rapporto orale non protetto con un uomo. AL momento della eiaculazione parte dello sperma mi è entrato in bocca(vicino ai denti) senza ingoio. Prontamente ho sputato, più volte con tanta saliva e penso di aver sputato tutto (visto che è densa tuttosommato). Oltre al fatto che non mi è mai capitato e so che non è una buona cosa, mi preoccupa molto il fatto che in quei giorni avevo le gengive alle volte sanguinati, non in continuo...ma capitava, causa del tartaro. Volevo sapere: quanto è necessario il contagio da HIV (eventuale) tra sperma e sangue alle gengive per essere infettati? il sangue deve essere fresco o anche il sangue raffermo è mezzo di diffusione del virus? Premetto che lo sperma sarà stato in bocca al max 3 secondi, poi ho sputato e appena possibile (saranno stati 5 minuti) ho lavato la bocca ho coluttorio. Inoltre, per il mio caso specifico, un test risultato negativo fatto a 3 mesi didistanza quanto è da considerarsi attendibile? cioè, posso ritenermi sano al 10, 25, 50 80%?....so che la domanda pare strana ma è da quel giorno che ho la mente fissa sul quall'atto stupido che non si ripeterà più. Grazie ancora per il vostro lavoro
Risposta di :
Gentile Perseo, i rapporti orali non protetti sono da considerarsi rapporti a rischio, soprattutto nel caso in cui il partner attivo presenti ferite sanguinanti in bocca, alle gengive o sulle labbra. Per questo è assolutamente consigliato avere rapporti orali protetti dal preservativo. Scrive poi di essersi sottoposto al test a 3 mesi dopo l'episodio a rischio. Questo è un tempo sufficiente per avere risultati attendibili. Rispetto all'episodio descritto può quindi tranquillizzarsi, in quanto il risultato ottenuto dal test è attendibile. Sottolineiamo comuqnue l'importanza di proteggersi anche durante i rapporti orali. Cari saluti, dr.ssa C. Vallini