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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Arianna del 09/08/2019

Scheda quesito

Nickame:
Arianna
Data:
09/08/2019
Quesito:
Egregio Prof. Guaraldi, sono una infermiera ospedaliera e l' altra notte ho avuto un incidente. Una paziente in stato confusionale mi ha graffiato una mano facendomi uscire del sangue, per cui mi sono disinfettata e medicata con un cerotto. Al Pronto Soccorso hanno solo verificato il mio stato di immunizzazione per il tetano (anticorpi positivi) e mi hanno detto che per un graffio, ancorché causa di sanguinamento, non sono previsti altri approfondimenti. Le espongo i miei timori. 1) Se la paziente avesse a sua volta avuto una ferita sanguinante (ne dubito ma poniamoci nell' ipotesi peggiore perché non ho prestato molta attenzione per la concitazione del momento) o sangue sotto le unghie, graffiandomi e facendomi uscire del sangue potrebbe avermi contagiato con ipotetico HIV? 2) Se poco prima di me avesse graffiato qualcun altro (facendolo sanguinare, chiaramente), E SUBITO DOPO ha graffiato me (facendomi sanguinare) avrei rischiato per HIV? Devo proteggere i rapporti con mio marito? Ho chiamato il TV AIDS dell' ISS ed una dottoressa mi ha detto che i graffi non trasmettono HIV con nessuna modalità, poiché anche se chi graffia sanguinasse, dovrebbe poi mettere la sua ferita a contatto stretto- diretto e prolungato con la ferita che ha provocato alla "vittima" (me in questo caso). Il graffio è invece contatto fugace; se invece avesse prima graffiato un' altra persona (facendola sanguinare) e subito dopo me (facendomi sanguinare), sarebbe anche un contatto indiretto, quindi doppiamente innocuo. Lei cosa ne pensa? Aspetto con tanta ansia il Suo parere, infiniti ringraziamenti.
Risposta di :
Gentile Arianna, confermo quanto detto dal TV ISS. Non sono noti casi di trasmissione di HIv tramite graffi. Non ha motivo di essere preoccupata e questo episodio non deve incidere sulla sua vita sessuale cordiali saluti Prof Giovanni Guaraldi