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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di speransoso del 18/08/2004

Scheda quesito

Nickame:
speransoso
Data:
18/08/2004
Quesito:
gentili dottori, ho già inviato un quesito al quale avete risposto e ve ne ringrazio. Per comodità vi ripropongo brevemente la storia: il 31 maggio ultimo ho avuto un rapporto sessuale occasionale con persona sonosciuta ed irrintracciabile, durante la penetrazione vi è stata la rottura del preservativo e la fuoriuscita di sangue che si è depositato sulla mucosa del mio glande oltre che sulle mani. A seguito di ciò, sospettando anche una forte promiscuità della partner, ho avvertito una sintomatologia, almeno apparentemente, riconducubile ad un'infezione acuta da HIV con: linfoadenopatia generalizzata (c.ca 1cm), faringite, dimagrimento (5KG in seguito riaquistati), febbricola (37,2°C per oltre un mese) forte astenia, diarrea ecc. Ad oggi i sintomi possono dirsi passati, se non fosse per l'ingrossamento dei linfonodi che persiste. A 18gg ho eseguito un test ELISA (terza generazione), a 6 settimane e, poi, anche a due mesi test EIA (anch'essi terza generazione) tutti negativi. Peraltro a 26gg ho esguito un test per la rierca delle copie di HIV-RNA che ha dato quest'esito: "< 50 copie ml". Su vostro consiglio a due mesi ho effettuato la ricerca degli anticorpi (metodo EIA) hAv e hCv (per l'epatite B sono vaccinato) negativi, daltronde a due settimane dall'evento le transaminasi erano nella norma ed i sintomi sopra descritti si sono manifestati a decorrere dai 5gg successivi al rapporto a rishio. La mononucleosi risulta pregressa e non è stata riscontrata toxoplasmosi. Gli infettivologi che ho consultato mi hanno detto che la ricerca dell'RNA-HIV, seppur quantitativa, essendo stata effettuata in costanza di sintomatologia (e dunque in costanza di presunta infezione acuta) è da ritenersi definitiva per la diagnosi di assenza di virus HIV nel mio organismo (essendo il periodo dell'infezione acuta caratterizzato da una notevole replicazione virale). Apparte tutte le distonie alle quali sono costretto ad assistere circa i pareri di definitività dei test per la ricerca degli anticorpi HIV (3mesi, 6 mesi ecc.), volevo chiedervi se pensate di condividere quanto mi è stato detto dagli infettivologi che ho consultato. Vi ringrazio in segno di condivisione per l'ottimo servizio che offrite.
Risposta di :
Salve Speranzoso, siamo concordi con quanto affermato dai colleghi che ha contattato. Il test molecolare esguito a 26 giorni non è quello corretto: occorre infatti eseguire metodiche qualitative e non quantitative per HIV, ma in caso di sintomi è probabile che il test acquisti maggior sensibilità e specificità. In ogni caso appare più significativo il test ELISA eseguito in seguito. Ripeta il test ELISA per HIV in settembre 2004 e per HCV anche a distanza di sei mesi. Saluti. Dott.ssa Cinzia Cappi Dr. G. Guaraldi