Condividi
Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Preoccupato del 10/07/2002

Scheda quesito

Nickame:
Preoccupato
Data:
10/07/2002
Quesito:
Gentili dottori di tutto lo staff di HelpAids, volevo dirVi che, sempre ansioso, ho contatto una gentile dottoressa della mia zona, infettivologa, esponendole la mia ansia per l'infezione da HIV. Raccontandole anche la vicenda del gelato, che avevo mangiato completamente, nonostante vi fosse immerso il pelo pubico, Lei mi ha confermato il Vostro consiglio (l'inutilità del test). Le ho anche descritto i sintomi di due settimane dopo l'evento: la stanchezza, la febbricola, i linfonodi e il mal di gola che durarono per 1-2 settimane per poi scomparire (anche se ora ho nuovamente il mal di gola). In quelle due settimane avevo dormito moltissimo, forse troppo... (può venire la febbre perché si dorme troppo?). Per rassicurarmi ha comunque detto "facciamo il test, é un primo passo", e, tra l'altro, mi ha fatto fare anche quello per l'epatite C. Il test l'ho fatto a 48 giorni dalla vicenda del gelato. Io ho chiesto se era necessario ripetere le analisi anche a 3 e 6 mesi. Mi é stato detto che il mio caso era veramente a rischio bassissimo e che, quindi, può essere considerato significativo già un test a questa distanza di tempo (perché comunque, mediamente, dopo un mese, mese e mezzo si formano gli anticorpi nella maggioranza dei casi). Ha detto inoltre che l'evento non rappresentava un rischio reale, o comunque molto grosso. Settimana prossima andrò a risolvere l'ansia da uno psicologo... Risolvere... A provarci almeno... Voi ritiene che possa finalmente stare tranquillo o che debba ripetere il test ancora a 3 e 6 mesi? Mi preoccupa il malessere che ebbi le due settimane dopo alla vicenda del gelato, a giugno, in un periodo in cui non sto mai male e con malessere strano che non avevo mai provato (anche il mal di gola mi sembrava strano in quel periodo). Il pelo era proprio pubico e mi angoscia pensare cosa potesse esservi sopra (sangue mestruale o sperma che, a contatto con il gelato, potrebbero contenere virus capace sia resistere perché le basse temperature solitamente preservano i virus e non li uccidono, sia ritornare in soluzione ed essere nuovamente infettanti, sempre che quando il pelo é entrato nel gelato non fosse ricoperto di liquidi biologici freschi, già liquidi che quindi sarebbero stati conservati ancora meglio nel gelato...). Anche il fatto che mi SANGUINASSERO MOLTO le gengive in quei momenti (sulle gengive dei denti distrutti ci sono delle zone bianche e alcune molto arrossate, delle specie di venine da cui spesso esce sangue al minimo stimolo) e CHE IO ABBIA FINITO di mangiare TUTTO il gelato nonostante ciò che vi avevo trovato immerso. Inoltre, su un sito ho letto che, anche in assenza di ferite del cavo orale, i globuli bianchi possono comunque passare la mucosa (dove c'é un'infiammazione - esempio una gengivite o altro -) e fungere da bersaglio per un'eventuale presenza del virus (probabiomente rientrando a livello della sottomucosa e dei capillari). La quantità di materiale biologico eventualmente presente sul pelo pubico potrebbe quindi essere sufficiente per infettare? Poi mi sembrava di aver visto una gocciolina rossa sul pelo... Non potrebbe essere stato sangue? O magari era solo cioccolato... Attualmente mi sto forse fidanzando. Credete possa vivere "tranquillamente" (se la tranquillità esiste realmente in questo mondo) e veramente la mia vita serenamente senza ritornare indietro ed aspettare altri mesi in ansia per un nuovo test? Io mi preoccupo poco per me, ma più per una responsabilità verso un'altra persona, con cui, comunque, per motivi religiosi, non ho intenzione (intenzione condivisa da entrambi) di avere rapporti sessuali prematrimoniali. Questa gentile dottoressa si é comportata molto bene e mi ha parecchio tranquillizato, ma ora ho il dubbio. Il mio test, nel mio caso, può essere veramente considerato significativo? Cordiali saluti e grazie per la Vostra infinita pazienza nell'ascoltare degli angosciati, diciamocelo pure, rompiballe, come me.
Risposta di :