Scheda quesito
- Nickame:
- profumo
- Data:
- 10/08/2004
- Quesito:
- Scusate se torno a chiedervi lumi, ma le vs risposte sono cosi' puntuali e precise che risultano davvero prezione per chi vive...nell'ansia.
Riassumo quanto accaduto fin qui:
1) il 9 giugno ho avuto un rapporto con una sconosciuta con rottura del preservativo
2) dopo circa 10 giorni ho cominciato ad avere e ho avuto per alcune settimane la saliva insopportabilmente amara, una sete terribile, e la sensazione di avere le mani caldissime (ma niente febbre reale avendola misurata)
3) ho eseguio i test HIV 1/2 Ab e HIV-NAT il 12 luglio (mentre ancora avevo i suddetti sintomi) test risultati negativi, ma pochi giorni dopo e' sopravvenuta una faringite (definita "erpetica" dal medico) e curata con Zovirax 400
4) infine dalla fine di luglio accuso ho un ingrossamento (non molto accentuato per la verita') di due ghiandole sotto ascellari ma accompagnato da una consistente e fastidiosissima sensazione mista di bruciore/dolore tra le ascelle e il petto
5) ancora niente febbre
La prima domanda e': i sintomi accusati dopo il 12 luglio (data del test) possono essere attribuiti al sopraggiungere della infezione da HIV dopo questa data, quindi il primo test sarebbe una bella beffa?
La seconda domanda e': quanto secondo voi e' invece probabile che questi ulteriori sintomi siano da ricondurre ad altra causa o ad altra infezione che e' invece in linea con la sintomatologia che ho sopra descritto e che e' avvenuta subito dopo il rapporto a rischio (da tenere presente che dagli esami del sangue del 12 luglio e' emerso un valore alto di bilirubina (1,5) e di % di Eosinofili (9,6%) . Sempre grato...
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Profumo,
i sintomi da lei accusati non sono indicativi nello specifico di infezione acuta da HIV: in questo caso infatti la febbre è pressochè sempre presente e l'ingrossamento dei linfonodi è diffuso. Tuttavia, poichè un rischio c'è stato, il test negativo ad un mese va confermato dopo tre mesi dal rapporto.
Per quel che riguarda l'aumento della bilirubina e degli eosinofili, i dati vanno valutati alla luce del complesso degli esami bioumorali eseguiti: si rivolga pertanto al suo medico di base per la valutazione di questi dati.
Saluti.
Dott.ssa Cinzia Cappi