Scheda quesito
- Nickame:
- albus
- Data:
- 07/10/2018
- Quesito:
- Gentili dottori,
Ho avuto una serie di rapporti sessuali a rischio nei primi di giugno. Ho accusato di li a poco linfonodi del collo gonfi e un'altra sintomatologia coerente con la mononucleosi, che è stata confermata dalle analisi del sangue essere in corso. A luglio ho avuto la fase acuta con febbre e sovrapposizione batterica alla gola, forte astenia, splenomegalia, ecc... È seguita la lenta riabilitazione. Ora direi che sto bene, la milza è rientrata nei limiti, l'astenia scomparsa. Però, oltre alcuni sempre gonfi da giugno, si sono gonfiati nuovi linfonodi, simmetricamente, sempre nel collo, non dolorosi, non visibili a occhio, morbidi e mobili, tranne uno cervicale, sinistro vicino all'orecchio, più solido. Credo che anche quelli inguinali destri si siano gonfiati. Non capisco se lo sono anche quelli ascellari, ma non rilevo gonfiori. Ora, mi domando: può la mononucleosi, considerato che la manifestazione acuta è passata, a distanza di due mesi, determinare il rigonfiamento dei linfonodi? Ed eventualmente una sintomatologia che include dolori articolari di natura nervosa, o qualche sfogo maculopapulare non pruriginoso? Questi ultimi potrebbero forse essere riconducibili ad uno stato infiammatorio del colon da cui sono affetto e da una scorretta postura tenuta per mesi durante la convalescenza, a letto, ma in ogni caso mi hanno turbato insieme al quadro di insieme e ho tenuto per l'HIV. Ho fatto a distanza di 110 giorni dai rapporti un test ematico portatile e poi, a 120, un test di screening al policlinico, entrambi negativi. Mi domando, possono essere falsi negativi? È correlato con la mononucleosi? Il dottore del Policlinico ha detto di rifarlo a dicembre. Può esserci quindi possibilità che gli anticorpi anti HIV non fossero ancora stati prodotti? Bisognerebbe forse fare un test più preciso con l'antigene o l'RNA?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte. Com'è chiaro i due gruppi di domande sono collegati e ricondurre i sintomi alla mononucleosi mi solleverebbe dal diffidare dei risultati ottenuti dai test.
PS. Fino a fine agosto l'emocromo era ok. Ma i sintomi "ritardatari" sopra descritti sono comparsi i primi di settembre.
Ancora grazie
Cordialmente
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Albus,
ci racconta di aver avuto una serie di rapporti sessuali a rischio i primi di giugno, seguiti da una diagnosi di mononucleosi.
La linfoadenomegalia che riferisce tuttora in corso è possibile sia dovuta alla mononucleosi, ma le consigliamo in ogni caso di rivolgersi al suo medico di fiducia per tenere periodicamente controllati i suoi valori ematici e il suo stato di salute complessivo, fino a quando la situazione non si risolverà completamente.
I dolori articolari e la sintomatologia dermatologica che riporta sono aspecifici, le consigliamo anche in questo caso di rivolgersi al suo medico nel caso dovessero persistere o peggiorare.
Ci riferisce, infine, di essersi sottoposto a test HIV a 110 (test rapido) e a 120 giorni di distanza dall’ultimo rapporto a rischio, e che il risultato è stato per entrambi i test negativo. Escludiamo che si possa trattare di falsi negativi e che tali risultati siano correlati con una mononucleosi in corso o pregressa. Non riteniamo necessario che si sottoponga nuovamente a un test HIV, i risultati che ha ottenuto possono essere considerati definitivi.
Cordiali saluti,
L.Gozzi, dott.ssa E. Bacca.