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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di enricobar1972 del 02/08/2018

Scheda quesito

Nickame:
enricobar1972
Data:
02/08/2018
Quesito:
Gentile Prof. Guaraldi, ho bisogno del Suo aiuto per una situazione che mi sta generando angoscia. Il 14 giugno ho avuto un rapporto extraconiugale con una cara amica, umbra come me, che aveva le mestruazioni. Alla fine del rapporto ho verificato la perfetta integrità del preservativo ma, ovviamente, c'era del sangue sia sul profilattico che sulla mia cute alla base del pene. Dopo aver sciacquato ed asciugato sia la mia cute che il profilattico, lo ho estratto (confermo che era integro) ma la mia paura è la seguente: potrei (poco probabile) aver trasportato sul glande qualche minima traccia di sangue presente sulle mie mani o potrei aver messo il glande a contatto con quella cute alla base del pene che era precedentemente sporca di sangue (dalla fine del rapporto alla rimozione del preservativo sono passati pochissimi minuti che non saprei quantificare). In data 1 agosto, quindi a 47-48 giorni dall' evento, ho eseguito test HIV di IV generazione risultato negativo. Ecco i miei quesiti, che ho ripetutamente esposto anche a diversi operatori del telefono verde AIDS dell' ISS. 1) ho realmente corso rischio di contagio ? (risposta: questi "trasporti" di sangue o il sangue rimasto sulla cute se a contatto col glande, eventualmente, sarebbero contatti indiretti, a prescindere dalla quantità di sangue e dal tempo intercorso tra la fine del rapporto e l' ipotetico contatto di sangue con il glande, quindi nessun rischio. Per di più mi hanno detto che, per rischiare contagio da HIV, servirebbe così tanto sangue da ricoprire completamente il glande, quindi le mie mani avrebbero dovuto "grondare sangue" (letterale) e le minime tracce (ipotetiche) non rappresentano un rischio, né per la modalità raccontata né per la quantità. 2) Test HIV di IV generazione è definitivo a 40 giorni e NON VA RIPETUTO: questo vale anche per HIV-2, anche se questo virus non ha la p24, perché, mi hanno detto, il test di IV generazione già dopo un mese rivela eventuali anticorpi alla luce della migliore sensibilità diagnostica. Mi confermate quanto riferito dal TV AIDS? in particolare vorrei sapere se anche il test SOLO anticorpale per HIV-2 fatto a 46-47 giorni dall' evento è definitivo o va ripetuto (a questa specifica domanda mi hanno detto che il Ministero non può sapere se si parla di HIV 1 o HIV 2, quindi il periodo finestra di 40 giorni del test di IV generazione va bene per entrambi i virus e NON va ripetuto). Spero in una vostra cortese e celere risposta per accantonare questo episodio e cancellare i miei sensi di colpa, sperando di non dover ripetere il test a tre mesi per questa paranoia relativa a HIV-2 (su questo ultimo aspetto dell' HIV 2, scusate l' insistenza, avrei davvero bisogno di una risposta specifica). Devo proteggere i rapporti con mia moglie? Grazie
Risposta di :
Gentile Utente, ci dispiace che questa situazione le stia generando angoscia e speriamo di poterle essere d'aiuto rispondendo alle sue domande: 1) Confermiamo quanto dettole dal telefono verde dell'ISS: l'episodio da lei descritto non è a rischio di trasmissione di HIV, in quanto correttamente protetto con il preservativo. 2) Il test di quarta generazione è attendibile a 40 giorni. Inoltre, il test HIV di quarta generazione rileva gli anticorpi anche contro HIV-2. La negativià del test esclude quindi anche l'infezione da HIV-2. In termini pratici, quindi non vi è necessità di ripetere il test in quanto il rapporto non è stato a rischio. Può stare tranquillo, il test esclude l'infezione sia da HIV-1 che da HIV-2. Non è quindi necessario che protegga i rapporti con sua moglie. Speriamo che queste risposte le siano state utili e possano tranquillizzarla. Se non fossero sufficienti, però, pensiamo potrebbe giovarsi di un counseling psicologico, vista la necessità di richiedere più volte conferma e l' "angoscia" e "senso di colpa" che ci riferisce. Cordiali saluti, Dr. G. Dolci Prof. Giovanni Guaraldi